REDAZIONE MASSA CARRARA

Luciano Massari con la personale ‘Above+Beyond’

La mostra "Above + Beyond" di Luciano Massari, curata da Fabio Cavallucci, presenta le nuove sculture dell'artista carrarese, ispirate al paesaggio marmoreo e alla visione cosmica. Le opere rivelano forme naturali e segreti geologici, trasmettendo un senso di movimento e mistero.

Luciano Massari con la personale ‘Above+Beyond’

Si intitola ‘Above + Beyond’ la mostra dello scultore Luciano Massari (nella foto) che inaugura oggi alle 18 alla galleria Giovanni Bonelli di Pietrasanta. La personale curata da Fabio Cavallucci propone le nuove sculture di Massari, figlie di quel paesaggio in cui lo scultore carrarese si eleva per ottenere una visione cosmica offrendo la suggestione di altri mondi. Massari è un artista affermato a livello internazionale, le sue opere sono in collezioni pubbliche e private italiane ed estere, tra cui la collezione Gori alla Fattoria di Celle e il Parco di sculture realizzato sul Monte Amiata dall’artista Daniel Spoerri. La visione artistica di Massari ha da sempre le sue radici nei luoghi del marmo, in quella Carrara città natale in cui ha studiato nella locale Accademia e di cui è stato direttore per molti anni. "Quel paesaggio astratto, innaturale, ma allo stesso tempo così concreto – spiega il curatore Cavallucci –, duro, reale, è ciò con cui l’artista ha dialogato costantemente nel corso degli anni, è la fonte principale della sua ispirazione. E anche se nelle opere assume proporzioni inevitabilmente ridotte, metaforiche ed astratte, è quel paesaggio a divenire rivelazione di un altrove".

Massari rivela forme e segni che sono da sempre nascosti nella pietra che appaiono perfettamente naturali rendendo invisibile la mano dell’artista e l’opera appare modellata da erosioni geologiche, da corsi d’acqua millenari, da cadute di detriti cosmici, rivelando segreti ghirigori più come stupefacenti concrezioni naturali che prodotti dall’abilità dello scultore. Insieme a queste superfici anche opere tridimensionali, ‘Meteore’, oggetti frutto di perizia artistica, ma che sembrano avere acquisito forme aerodinamiche attraversando spazi interstellari, consumate dalla rapida caduta. Appaiono allacciate da stringhe ondeggianti, quasi che il senso di movimento abbia preso forma, si sia consolidato e viene voglia di aprirle per portare fuori la vita che nascondono.