
Gli stand di 35 associazioni riuniti per il primo festival organizzato dalla Diocesi apuana. Dimostrazioni, visite e informazioni per far conoscere ai cittadini i servizi offerti dalle associazioni.
Ci sono sempre. Ci sono ogni giorno per aiutare gli altri a superare difficoltà quotidiane più o meno grandi che troppo spesso non trovano altra risposta che in loro. Sono i volontari. Tanti ma mai troppi perché le emergenze continuano a moltiplicarsi e le risposte pubbliche molte volte non arrivano in tempo, non bastano o non arrivano proprio. Sono 35 le associazioni dei “donatori di speranza”, come li ha definiti il vescovo frà Mario, che si sono ritrovate ieri in una piazza Aranci piena di gazebo per la prima edizione del festival del volontariato, organizzato dalla Caritas diocesana per amplificare il messaggio del Giubileo, perché in ognuno possa accendersi o rafforzarsi la volontà di essere “segno di speranza”, per promuovere la cultura del fare squadra. Una manifestazione durata tutta la giornata dopo l’inaugurazione in cui la giornalista Laura Sacchetti ha tessuto il filo degli interventi, da don Maurizio Manganelli, direttore della Caritas diocesana al vescovo Mario Vaccari che ha sottolineato il valore non scontato del dono, i ringraziamenti del prefetto Guido Aprea, dei sindaci Francesco Persiani di Massa e Serena Arrighi di Carrara, del presidente della Provincia Gianni Lorenzetti. Non sono mancati all’appuntamento il questore Bianca Venezia, il colonnello dei carabinieri Alessandro Dominici, i vertici di Finanza, Vigili del Fuoco, Capitaneria, la direttrice del carcere Antonella Venturi.
Un festival germogliato dal seme lanciato durante la pandemia da padre Enrico Di Vita, allora parroco alla Covetta, quando riuscì a mettere insieme una cinquantina di associazioni di volontariato in campo per curare le profonde ferite della comunità. La sua idea ora è cresciuta e la Diocesi l’ha fatta propria. Ha spiegato l’idea di dare visibilità a gruppi, spesso sconosciuti, con l’obiettivo di permettere ai cittadini di conoscerli ed essere informati sui servizi che offrono. "Le associazioni spesso suppliscono le realtà istituzionali che non sempre hanno modo di intervenire in maniera celere ed efficace", ha spiegato.
E sono tante le associazioni che hanno risposto presente al primo festival dei “Donatori di speranza”. A partire dall’Alfa Victor di Carrara guidata da Vincenzo Cavarra, sempre in prima linea per gli interventi di protezione civile, che ha portato in piazza ieri tutta la sua squadra, con i mezzi e i cani molecolari fondamentali nelle ricerche dei dispersi. C’erano la Misericordia di Massa, Fratres, Prociv, Ordine di Malta, Alfa Victor, Ass. Italiana Sindrome Fibromialgia, Agida (giovani diabetici), Ail e Admo, Volontari della sofferenza, Andi, For you, Gemma preziosa, Fede e Luce, Un cuore un mondo, Caritas Aulla Fivizzano, Cav, i volontari delle mense Caritas di Massa e di Carrara, Padre Damiano, Amici di fratel Giampiero, L’abbraccio, Andromeda, SportIn, il Carcere, Telefono azzurro, Sos Randagi, Nati per leggere, Csi, Psl Azione Cattolica Policoro, il Consultorio, Casa Betania, Diocesi in Africa, Armadio solidale, Pubblica Assistenza Carrara. E l’inaugurazione è stata l’occasione per le premiazioni del concorso della Misericordia di Massa nelle scuole per avvicinare i più giovani al volontariato. Poi la preghiera in cattedrale dove è stata posta l’icona di Beato Angelo Paoli, modello di carità e solidarietà.
Emanuela Rosi