
Lotta all’erosione, ora si può Ma è inquinata la falda tra il Lavello e l’ex Torino
di Francesco Scolaro
La buona notizia è che l’arenile di Massa, dal Frigido al Lavello, è stato restituito agli usi legittimi: questo significa che potranno essere realizzati gli interventi contro l’erosione oltre a ripascimento e riprofilatura della costa con minori intoppi burocratici. Un risultato che è stato però ottenuto con un’analisi di rischio approvata dalla Conferenza dei servizi convocata dalla Regione Toscana che evidenzia ancora lo stato di contaminazione in particolare della falda, imponendo prescrizioni, controlli e monitoraggi costanti dell’area.
Uno su tutti: nella zona a nord del terrapieno dell’ex Colonia Torino fino al Lavello è fatto divieto assoluto di utilizzare l’acqua di falda per qualsiasi scopo. Il motivo? Le analisi hanno rilevato la presenza di un contaminante specifico, il Pentaclorofenolo. Si tratta di un composto organoclorato, prodotto nel 1930, usato come pesticida e disinfettante, dagli usi più svariati: insetticida contro le termiti, diserbante, fungicida, molluschicida e antivegetativo in generale, viene sfruttato anche nei prodotti da applicare al legno. Già inserito nel Regolamento europeo sugli inquinanti organici persistenti senza però limiti precisi, a seguito di una modifica dello stesso regolamento entrata in vigore nel 2021 ha ora anche concentrazioni che devono essere rispettate. Composto individuato durante le analisi effettuate dalla ditta incaricata dal Comune di Massa e da Arpat nel tratto di litorale che appunto dal Lavello arriva fino all’ex Colonia Torino e qui la Regione Toscana, pur avendo dato il via libera alla restituzione agli usi legittimi, ha anche disposto al Comune di Massa e al Genio Civile Toscana Nord, per quanto di competenza, "di ordinare il divieto di utilizzo a scopi alimentare, irrigui ed igienico sanitario dell’acqua di falda emunta". Devono essere chiuse quindi anche le eventuali docce degli stabilimenti balneari che utilizzino l’acqua di falda per permettere ai bagnanti di lavarsi.
Inoltre la Regione ha chiesto al Comune di Massa "che negli interventi ammessi nelle aree in oggetto debbano essere previste misure cautelari a protezione della popolazione potenzialmente esposta con particolare riferimento alle misure di protezione dei lavoratori impegnati nell’esecuzione degli scavi e alle misure atte ad impedire il rischio di dispersione di terreni potenzialmente contaminati".
Insomma, una libertà molto condizionata per questo tratto di costa anche se permetterà finalmente di mettere mano alle opere antierosione. Comunque un’analisi che ora mette anche in chiaro l’effettiva situazione dell’arenile in tutto il tratto, dividendolo in tre porzioni. La prima è appunto quella che va dal Lavello all’ex Torino. Il secondo riguarda solo il terrapieno di fronte all’ex colonia Torino, che per ora rimane sospeso. Il terzo è a sud del terrapieno fino al Frigido, considerato area residenziale di Marina di Massa, dove non ci sarebbe contaminazione da Pentaclorofenolo.