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Lotta al degrado sociale. Il progetto di restauro per l’antico monastero

Pontremoli, approvato un piano di riqualificazione da oltre un milione. Obiettivo ripristinare anche la funzionalità del distretto socio sanitario.

Lotta al degrado sociale. Il progetto di restauro per l’antico monastero

Dentro le mura storiche della città ci sono ancora le strutture del monastero delle monache agostiniane. Un complesso ormai fatiscente sulla Via Francigena che il Comune di Pontremoli si appresta a salvaguardare. Per il recupero di quelle strutture abbandonate e soggette anche a bombardamenti nella seconda guerra mondiale, l’amministrazione comunale di Pontremoli dopo un primo intervento attraverso contributi finalizzati alla valorizzazione delle mura storiche, ha approvato un più ampio piano di riqualificazione del centro storico sud per ridurre fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, migliorare la qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. L’iniziativa punta al ripristino della funzionalità del distretto socio sanitario e di via Mazzini, la riqualificazione di piazza Santa Cristina con recupero dei bagni pubblici vicini al Teatro della Rosa e il recupero della parte absidale della Chiesa di San Giacomo D’Altopascio con realizzazione di un centro di accoglienza. Il progetto costa 1 milione e 400mila euro, finanziati dal Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate della Presidenza del Consiglio dei Ministri. "Questo intervento - spiega il sindaco Jacopo Ferri - mira a riqualificare una zona del centro storico di Pontremoli ricca di emergenze architettoniche quali la Chiesa di Santa Cristina, l’Oratorio di Nostra Donna, notevole esempio di barocco, il settecentesco Teatro della Rosa, la Torre di Castelnuovo e a scendere le Chiese della Misericordia, di San Giacomo d’Altopascio, di San Pietro, nonché una serie di palazzi settecenteschi tra cui: Palazzo Petrucci, Palazzo Negri-Dosi, Palazzo Malaspina".

L’area è caratterizzata dall’abbandono quasi completo delle attività commerciali e artigianali presenti nella zona sino ad alcuni decenni passati. E’ forte il degrado edilizio di molti fabbricati, causa l’abbandono della popolazione per zone abitative diverse. Questo fenomeno ha causato di conseguenza anche un degrado sociale, in quanto nel quartiere si è instaurata una sostituzione abitativa, con una presenza di abitanti in condizioni di disagio ed emarginazione sociale. E’ prevista anche una razionale riqualificazione di via Mazzini col rifacimento della pavimentazione in pietra e rinnovo delle fognature di alcuni tratti della via con messa in opera di nuovi arredi urbani. Un punto importante del progetto è la riqualificazione della piazzetta di Santa Cristina col recupero dei servizi igienici pubblici assieme a un intervento sui giardini. Si prevede una prima riapertura dell’area absidale non utilizzata della chiesa di San Giacomo d’Altopascio destinata a sala di prima accoglienza per i pellegrini che transitano sull’attigua Via Fancigena, e ai disagiati sociali.

Natalino Benacci