L’eterno amore per Dante Alighieri. Il padre della Divina Commediaricordato nei luoghi dell’opera

L’evento è organizzato da Archeoclub Apuo Ligure in collaborazione con la Regione Toscana. Una staffetta torciera in onore del Sommo Poeta: saranno declamate terzine di Purgatorio e Inferno.

L’eterno amore per Dante Alighieri. Il padre della Divina Commediaricordato nei luoghi dell’opera
L’eterno amore per Dante Alighieri. Il padre della Divina Commediaricordato nei luoghi dell’opera

La Lunigiana esce ’a riveder le stelle’ e s’inchina davanti al genio di Dante Alighieri, morto nella notte tra 13 e 14 settembre del 1321. Lì trovò asilo dai Malaspina per i quali trattò con il Vescovo di Luni la pace di Castelnuovo il 6 ottobre 1306 per dirimere controversie su diversi castelli.E la terra della Luna ispirò il divino poeta rimanendo incisa indelebilmente nei suoi versi. Basti pensare all’elogio che Dante riserva ai Malaspina nel canto VIII del Purgatorio ("il pregio della borsa e della spada") quando incontra l’anima di Corrado II nella valletta dei principi. Tra l’altro Boccaccio riferisce che Cino da Pistoia fece avere a Dante (attraverso Dino Frescobaldi) i primi sette libri dell’Inferno lasciati a Firenze, quando si trovava a Giovagallo, ospite del marchese Moroello. E pare che il poeta abbia ripreso a scrivere quei versi proprio in Lunigiana.

Ne era certo il dantista mulazzese Livio Galanti che molti studi pubblicò sul soggiorno di Dante in Lunigiana. La Lunigiana occupava un posto di rilievo nella geografia della Divina Commedia, sono frequenti i riferimenti a luoghi e personaggi lunigianesi che indicano che Dante aveva una conoscenza puntuale della regione negli aspetti fisici e storici: la Pania, Lerici, Luni, la valle della Magra, i bianchi marmi di Carrara.

Per ricordare il padre della Divina Commedia, l’Archeoclub Apuo-Ligure dell’Appennino Tosco Emiliano organizza stasera alle 21 in tutte le piazze lunigianesi una lettura delle terzine dell’VIII canto del Purgatorio con il rimbalzo luminoso della lettera ’D’ di Dante in alfabeto morse, da tutti i borghi e castelli delle vallate, con un semplice faro. L’iniziativa, patrocinata dalla Regione, dal Parco dell’Appennino Mab Unesco e da tutti i Comuni del percorso attraverso le Regioni Toscana-Liguria-EmiliaRomagna, realizzata con la collaborazione della Protezione Civile, del Vab Toscana, del Cai e di numerose Pro Loco ed associazioni locali, si deve all’Archeoclub Apuo Ligure dell’Appennino Tosco Emiliano che ancora una volta organizza una staffetta torciera in onore di Dante, attraverso i luoghi lunigianesi citati nell’opera o direttamente visitati dal poeta. Il primo segnale partirà dai Monti di Luni, come Dante designa Carrara viaggiando per tutta la Val di Magra. Poi la deviazione per la Val di Vara sino al Passo dei Casoni, da dove sarà lanciato verso la postazione torciera della Madonna del Monte. Qui il segnale sarà rimandato al Campanone di Pontremoli e al Passo della Cisa. Il segnale proseguirà per il Monte Cervellino di Berceto e per Corniglio nel Parmense, raggiungendo la dantesca Pietra di Bismantova e poi le Terre Matildiche ed in particolare ai castelli di Rossena e di Canossa. A Pontremoli l’’evento dantesco sarà ricordato in piazza della Repubblica dove la Compagnia del Piagnaro si esibirà con danze ed evoluzioni artistiche, mentre il Centro teatro Pontremoli declamerà alcune terzine dei canti Purgatorio VIII e Inferno XIII. N.B.