Le vittime della crisi raccontate dal regista Fabrizio Cattani

«Cronaca di una passione» al cinema Garibaldi il 10 e 11 gennaio alle 20,30

Vittorio Viviani

Vittorio Viviani

Carrara, 6 gennaio 2017 - «Cronaca di una passione» arriva al cinema Garibaldi, dopo la preview avvenuta alla Camera di commercio. Il 10 e 11 gennaio alle 20,30, verrà proiettata nella ritrovata sala del cinema di via Verdi il film del regista carrarese Fabrizio Cattani. Il coraggioso film basato su eventi realmente accaduti che racconta dell’odissea di una famiglia che perde tutto a causa di debiti accumulati. Una storia che riflette molte vite dell’attualità, con particolare riferimento all’imprenditoria italiana, ed i casi di suicidio saliti agli onori di cronaca perché alcuni di loro non riuscivano a onorare i debiti. Il 10 gennaio saranno presenti il presidente della Camera di commercio Dino Sodini, che a fine anno ha inaugurato il primo sportello provinciale di ascolto per imprenditori in difficoltà, che annovera tra i suoi esperti psicologi, commercialisti e notai. Un’azione concreta per evitare che altri imprenditori si arrendano, decidendo di farla finita. Con lui Monica Pagano per Sdl, avvocato specializzato in diritto bancario. L’11 prenderanno parte alla sessione post proiezione Enrico Ciabatti, segretario della Camera di commercio e Susanna Briglia consulente Sdl. Ad entrambe le serate sarà presente il regista Fabrizio Cattani. «Cronaca di una passione» è interpretato da Vittorio Viviani e da Valeria Ciangottini. Dopo Maternity Blues, Cattani torna con un film di attualità: un lavoro commovente dedicato ai tanti suicidi di coloro che non hanno retto alla crisi economica. Ispirandosi a fatti di cronaca realmente accaduti il regista entra con estrema delicatezza e rispetto nel vivo di un dramma quanto mai attuale: in un Paese ferito in profondità dalla crisi economica, la tragedia di chi perde tutto strozzato non da volgari usurai, ma da uno Stato sordo ed indifferente, che non ha più alcun moto di comprensione e oramai privo di ogni senso di umanità. Come nel suo precedente film Cattani racconta senza pregiudizi, in maniera asciutta, essenziale e con rispetto per il dramma che sta raccontando, le conseguenze di folli atti giudiziari e mala burocrazia che portano gente «semplice» a gesti estremi suggerendo un possibile «concorso di colpa». Con l’esigenza precisa di lasciare una traccia, un documento di questa epoca di sfacelo per la piccola e media impresa.