"Le tariffe sono ferme a 12 anni fa Ormai siamo vicini al collasso"

Secondo il numero uno. Bruno Ciuffi. servono misure urgenti. per salvare le associazioni

Migration

"Il sistema è al collasso. Abbiamo le convenzioni ferme al 2010. Ho lanciato l’allarme mesi fa, nessuno ha risposto. Che altro dobbiamo fare?". Mastica amaro il presidente della Misericordia Bruno Ciuffi. Non entra nello specifico del caso Croce bianca, ma fa un’analisi a largo respiro dello stato di salute della associazioni del terzo settore. Per il presidente "la situazione è emergenziale. Ripeto: le tariffe con Asl sono ferme al 2010, però il mondo è cambiato, il costo della vita è aumentato. Come possono pensare che si possa andare avanti in questo modo? Emblematico il caso della Misericordia di Firenze che ha deciso di non fare più il servizio di emergenza notturna: se una istituzione come quella fiorentina fa un passo del genere, come ci può aspettare il futuro?"

Il presidente ha poi fatto un quadro dei costi vivi, quelli che vanno a pesare sul bilancio di una realtà fondamentale per il territorio, con servizi d’emergenza o altri destinati alle persone più fragili, che se non vengono sostenuti economicamente rischiano di venire danneggiati. "Ovviamente c’è il costo carburante: per fare il pieno a un’ambulanza ci vogliono circa 150 euro. Un altro esempio può essere quello dell’Iva: quando si acquista un mezzo noi siamo esenti, ma per la manutenzione ritorniamo ’normali’: le gomme si pagano a prezzo pieno, così come gli altri materiali. Quando facciamo un servizio non di emergenza, come ad esempio il trasporto di un malato da Massa a Pisa per conto dell’Asl, l’autostrada la dobbiamo pagare noi. Sinceramente trovo tutto questo assurdo. Andiamo avanti: c’è da acquistare una divisa. Se prima costava 100 euro, oggi il costo, visto il caro vita, è aumentato. Ma ricordo che le tariffe sono ferme al 2010, quindi doppio danno per noi. Tutti questi costi, sommati alla fine dell’anno sono pesanti per il bilancio".

La realtà massese ha 2 dipendenti e circa una sessantina di volontari. Oltre al servizio di urgenza opera con i privati per trasporti sia sanitari che non, soprattutto per venire incontro alle esigenze degli anziani: "Ci sono persone che sono sole e hanno bisogno di fare terapie, oppure altre commissioni. Noi siamo presenti per dare loro il giusto sostegno". I volontari ci sono, ma il settore sta iniziando a risentire del ricambio generazionale: "C’è stata una lieve diminuzione. Le persone, in questi tempi difficili, hanno bisogno di lavorare, quindi non hanno tempo di dedicare tempo agli altri. I nonni poi, se in passato potevano permettersi di fare qualcosa ora di volontariato, adesso sono assorbiti dalla famiglia, fanno i babysitter. Bisognerebbe aprire una riflessione su questo mondo, sull’aiutare l’altro, per cercare di fermare questa emorragia".

Alfredo Marchetti