REDAZIONE MASSA CARRARA

Le slot machine battono il Comune al Tar

Il Tribunale amministrativo ha annullato l’ordinanza del sindaco: "Illegittima la limitazione degli orari"

Una sala con slot e videolottery con vincite in denaro

Massa, 26 ottobre 2015 - LE slot vincono la battaglia al Tar della Toscana contro il Comune di Massa. Con la sentenza depositata ieri in segreteria, il tribunale amministrativo ha infatti bocciato l’ordinanza di limitazione degli orari emanata dal sindaco Alessandro Volpi a marzo di quest’anno con la quale si introduceva una nuova disciplina degli orari di esercizio delle sale giochi e in particolare degli apparecchi di svago con vincite in denaro. In pratica l’ordinanza prevedeva che le sale slot avrebbero dovuto aprire alle 9 di mattina, chiudere a mezzogiorno e non riaprire fino alle 18 per poi poter rimanere aperte altre sole 5 ore, quindi fino alle 23. L’obiettivo che si prefiggeva l’amministrazione era quella di combattere la piaga del gioco d’azzardo patologico, o ludopatia, un fenomeno a volte sconosciuto ma che continua a creare gravi problemi e disagi sociali. Soprattutto un fenomeno che sembra in continua espansione. Ovviamente l’ordinanza non era piaciuta ai proprietari delle sale slot che avevano subito promesso battaglia.

E così è stato: il Tar ha analizzato a fondo il ricorso presentato dalla Flamingo Slot, difesa dall’avvocato Cino Benelli, e l’ha accolto annullando, di conseguenza, l’ordinanza sindacale di marzo di fatto «per carenza di istruttoria». In particolare il tribunale ha deciso che la disciplina sugli orari di funzionamento delle slot è da annullare se manca una rilevazione scientifica sui dati relativi alla ludopatia. «E’ mancata una seria valutazione dell’incidenza del fenomeno a livello cittadino – si legge nella sentenza – della gravità dello stesso sotto il profilo patologico, sociale ed economico e della diversa domanda di giochi presente sul territorio». Secondo il collegio del Tar fiorentino, inoltre, «l’intera istruttoria esperita dall’amministrazione comunale di Massa si esaurisce nella sola mail proveniente dall’Asl competente e in un generico parere favorevole del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, del tutto carente di motivazione». Tale comunicazione, secondo i giudici «opera un generico riferimento a studi epidemiologici di vari enti, operandone una mera trasposizione statistica alla Provincia di Massa Carrara, senza però mai evidenziare dati specifici relativi alla città di Massa; sono poi riportati i dati relativi alle persone (circa un centinaio) in trattamento nella Provincia di Massa Carrara, senza evidenziare (cosa che doveva riuscire abbastanza facile) quale possa essere l’incidenza del fenomeno a livello comunale».

La limitazione degli orari non è argomentata a sufficienza nemmeno «dalla prolissa motivazione apposta all’atto che, da un lato da un lato, si limita a riepilogare dati normativi e fattuali relativi alla rilevanza della lotta alla ludopatia (del tutto scontati in questo contesto) e, dall’altro, a richiamare dati elaborati da un quotidiano, ovvero provenienti da una fonte alla quale non può essere attribuita alcuna autorevolezza scientifica». Ma il Comune on ha intenzione di mollare la presa, almeno per quanto riguarda la lotta al gioco d’azzardo patologico: «Tramite gli uffici legali cercheremo di capire capire le motivazioni della sentenza – ha dichiarato il sindaco Alessandro Volpi –. Siamo convinti che le ragioni fossero importanti: la ludopatia è un problema vero che va affrontato».

Francesco Scolaro