REDAZIONE MASSA CARRARA

Le bombe non si dimenticano. Giorgio Giorgi torna in via Groppini. Il ricordo di morte e distruzione

Commemorazione dopo 79 anni del blitz aereo degli americani nel centro storico cittadino

Le bombe non si dimenticano. Giorgio Giorgi torna in via Groppini. Il ricordo di morte e distruzione

Ieri si è svolta la commemorazione del bombardamento di via Groppini sulle note del Silenzio. Al termine della cerimonia la vice sindaca Roberta Crudeli e l’assessore Lara Benfatto hanno consegnato una pergamena a Rosanna Giovannelli e Giorgio Giorgi, due sopravvissuti al bombardamento avvenuto nel 1944. Fra gi ingteventi toccanti di ieri mattina quello di Giorgio Giorgi che all’epoca del bombardamento di via Groppini aveva 5 anni. Dopo il bombardamento ha continuato a vivere in quella casa con i segni delle bombe rimasti fino agli anni Sessanta. Ieri ha ricordato i dettagli di quella terribile giornata e di come riuscì a salvarsi la vita.

"Ero con degli amichetti a giocare vicino alla fontanina che c’era in via Groppini – ha detto –, ad un certo punto è arrivato un uomo e ha detto che eravamo in pericolo. Ci ha invitato a seguirlo. Così gli siamo andati dietro e ci siamo nascosti in una cantina. È così che mi sono salvato, grazie a quest’uomo che ci ha convinti a smettere di giocare per seguirlo".

"Vorrei ricordare oggi non c’è più – ha detto Crudeli –. Pochi giorni fa ci la lasciato Cesarina Tosi, ultima donna del 7 luglio, protagonista di una delle pagine più importanti della nostra storia. In questi anni Cesarina non ha mai smesso di lottare, assieme al marito Giorgio Mori, per quegli ideali di giustizia e di pace che spinsero lei e tante altre donne a ribellarsi contro lo sfollamento e le barbarie nazifasciste. Il coraggio di Cesarina e di tutte le sue compagne sarà sempre motivo di orgoglio per noi carrarini, ma dovrà essere sempre anche un punto di riferimento". Poi il ricordo di Nando Sanguinetti: "Proprio un anno fa quella di via Groppini fu una delle ultime cerimonie a cui partecipò. Ricordo che nonostante il meteo grigio venne in vespa e qui fece un intervento toccante, fatto da chi gli orrori della guerra, del fascismo, li aveva vissuti sulla propria pelle e aveva poi dedicato la propria vita lottando perché non si ripetessero più. Oggi più di ieri sta a noi portare avanti gli insegnamenti di Cesarina, di Nando, di Giorgio Mori e di tutti quei partigiani che hanno combattuto per lasciarci un’Italia libera". La seconda parte si è svolta nella caserma dei carabinieri di via Chiesa, dove è stata deposta una corona in memoria di Andrea Marchini, medaglia d’oro al valor militare.