Siamo arrivati al dunque. I candidati a sindaco fanno appello agli elettori, quando mancano davvero poche ore al verdetto finale. Non solo gli aspiranti primi cittadini, ma anche semplici consiglieri comunali hanno invitato i cittadini a recarsi alle urne. Ci sono anche i giovani, come Angelica Gatti (nella foto), candidata con Verdi sinistra, che invita gli studenti a esercitare il loro diritto-dovere: "Andate a votare. Si può e si deve parlare di politica a scuola, di rappresentanza, di attualità e di democrazia. La scuola è il primo luogo in cui sperimentiamo le forme democratiche ma anche i rapporti di forza e la capacità di azione di un gruppo organizzato. Penso agli studenti del Pascoli, del Classico e dello Scientifico che si sono auto organizzati in mancanza di spazi per esercitare il loro diritto di assemblea, o agli alunni delle Commerciali in piazza per chiedere aule e spazio, contro una scuola a turni. Agli studenti dell’Alberghiero, sballottati da una sede all’altra. Penso alle migliaia di studenti scesi in piazza nelle grandi manifestazioni per il clima dei Friday For Future. Perché questa è la nostra lotta. Io ho iniziato il mio impegno politico proprio tra i banchi di scuola, come rappresentante al Classico, e tutt’oggi i ricordi più belli, appassionati. Poi cresce. Allora vi chiedo: impegnativi dentro le vostre scuole, impegnatevi per questa città e per il nostro mondo. Dobbiamo proteggere il nostro ecosistema. Dobbiamo cambiare quello produttivo, consumare meno, farlo meglio. Dobbiamo redistribuire la ricchezza prodotta. Abbiamo bisogno di lavoro, dignitoso, retribuito, sicuro. E di lavorare meno e tutti. Di avere un tempo libero non mercificato, fatto di relazioni e verde. Dobbiamo includere ogni diversità come un valore, rendere reale la parità di genere. Perché possiamo e dobbiamo farlo. Ci rende veramente umani. E le nostre generazioni, più insicure, poco numerose, meno forti economicamente, hanno un vantaggio su tutte le altre: sanno che questa è l’unica strada, che il modo in cui viviamo oggi non ci da nessun futuro. Dobbiamo lottare per il cambiamento delle nostre società perché nostra patria è il mondo intero. Non facciamo decidere ad altri. Non fatevi dire che non ci siete. Andate a votare".
L’appoggio al candidato Enzo Ricci arriva anche dai Socialisti: "Potevamo dare vita a una lista autonoma – ha detto il segretario provinciale Angelo Zubbani – ma abbiamo deciso da subito di appoggiare Ricci presentando sei candidati nella sua lista “Massa è un’altra cosa” per non disperdere i consensi. I candidati sono: Rita Bonini, dottoressa dell’Asl, Sirio Bonini esponente storico Psi, Enrico Caribotti imprenditore, Mirca Giuntoni impiegata bancaria, Alessandro Nicolai dipendente pubblico e Teresa Tersili insegnante". "E’ stata un’esperienza molto gratificante – racconta la candidata sindaca per il Polo progressista Daniela Bennati - il contatto diretto con le persone è stato fondamentale perché abbiamo potuto illustrare loro ‘faccia a faccia’ le nostre proposte e il nostro programma.
L’appello arriva anche dal candidato Cesare Maria Ragaglini: Tra pochi giorni Massa andrà al voto. La città di oggi è il risultato di innumerevoli scelte politiche fatte a Massa degli ultimi 30 anni che ci hanno portato al punto in cui ci troviamo oggi. Possiamo esserne soddisfatti oppure no, ma dobbiamo tutti noi essere consapevoli del fatto che la democrazia è innanzitutto la libertà di scegliere i propri rappresentati, la libertà di avere le proprie opinioni ma anche il diritto di partecipare al futuro della nostra comunità partecipando al voto. È questo l’unico concetto di voto utile che concepisco. Per questo, come ultimo messaggio, voglio chiedere a voi tutti di impegnarvi affinché la vostra voce si senta forte, chiara e libera nelle urne dei seggi elettorali. Vi chiedo di esprimere la vostra scelta entrando nel seggio, dando il vostro giudizio tramite la scheda elettorale. Avete visto gli altri: noi abbiamo il progetto più completo e realistico per far cambiare passo alla città".
Il candidato a sindaco Marco Lenzoni invece scrive direttamente a Giuseppe Conte dove spiega i vari problemi che la sanità ha dovuto affrontare nell’arco di questi anni segnati dalla pandemia spiegando che "non ho preso le distanze dal gesto di Giulio Milani, anzi ho detto che è legittimo contestare con gesti irriverenti e plateali i rappresentanti di quei partiti che hanno partecipato ai governi delle larghe intesse. È inutile accusare Crosetto e dargli del guerrafondaio se poi è stato lei a dare qualche anno fa 7 miliardi di euro in più alla Nato".