
L’arte massese esalta Manhattan ’La Vigna’ dello scultore Rappelli nel famoso ristorante ’Via Toscana’
’La Vigna’ di Lorenzo Rappelli adorna ’Via Toscana’ a Manhattan. L’opera dell’artista massese fa bella mostra di sé nel ristorante di New York. Una bella soddisfazione per Rappelli che da circa 20 anni vive nel verde di Monte Libero, sulle colline di Candia, e si definisce "ultimo abitante di quei luoghi sacri dai quali ha avuto origine la comunità di Massa". Ex campione toscano e del centro Italia di cultura fisica, da sempre appassionato di arte, a metà anni Novanta ha incontrato la natura e da allora è nata un’intesa artistica che lui descrive così: "La natura compone... io interpreto". Scultore poliedrico, Rappelli ha fatto della sua passione per le creazioni in terracotta una vera professione. "Amo gli animali, la natura, l’arte – afferma –. Sono un interprete della natura e dei suoi accessori". L’artista infatti trae dalla natura la linfa necessaria per trasporla poi nelle sue opere, plasma dal vero, cercando ispirazione dai monti al mare, dalla vita rigogliosa della pianta fino a quando giunge alla fine del suo ciclo naturale. In questi anni è stato protagonista di numerose esposizioni, ricordiamo quelle Pietrasanta, Seravezza, Milano (Expo) e perfino Londra.
Ora la sua ’Vigna’ è a New York nel ristorante dell’amico Andrea Della Pina, pure lui massese. Della PIna è arrivato negli Stati Uniti 12 anni fa con la speranza di cominciare una nuova vita. Si è proposto alle cucine di alcuni ristoranti come cuoco e in breve è diventato chef. Il passo successivo, e naturale, l’ha portato ad aprire un proprio ristorante, il ‘Via Toscana’, a Manhattan, a quattro strade da Times Square. L’opera ’La Vigna’ è nel solco della sua produzione artistica: tronchi, cortecce e rami sono da lui studiati e riprodotti in terracotta in maniera sublime, infondendo la propria clorofilla artistica sin nelle loro intime essenze. Plasma ‘dal vero’. L’ispirazione gli viene dall’osservazione e dalla contemplazione. I modelli eseguiti sono realistici, i dettagli sbalordiscono anche quando mostra il ’dolore’ della pianta giunta all’epilogo dei propri giorni; una tarlatura, una carie, una lesione profonda non fanno che aumentare la simbiosi dell’artista con l’opera. Un omaggio alla natura. Un impatto artistico tanto immediato che scatena un’immediata empatia negli occhi di chi osserva.
Luca Cecconi