
L’arte dello spettatore spiegata da Marina Babboni. Venerdì scorso allo "Spazio Alber1ca" grande partecipazione al primo incontro con l’ex direttrice del Teatro Animosi, Marina Babboni, che nel circolo culturale presieduto da Luciana Ceccarelli coordina il gruppo dedicato alla scoperta de “L’arte dello spettatore”, all’interno dell’ampio programma di “Semi di conoscenza”. "Lo scopo del circolo è stare insieme – afferma Marina Babboni – e l’effetto che ha fatto su di me mi ha portato a riallacciare relazioni con le persone che sono sempre state nel mio cuore". Nel nuovo circolo Arci, gli incontri dedicati all’arte di essere spettatori, soprattutto a teatro, ma anche nell’arte e nel cinema, con grande attenzione anche ad altre espressioni artistiche come la danza, non avranno un giorno fisso ma saranno organizzati in base a un programma fitto di incontri con gli esperti del settore.
"Questo spazio è un incrocio fra competenze e desideri – continua Babboni – ed è guidato dalla volontà di restituire qualcosa. Penso che la generosità dovrebbe guidare il mondo. Noi abbiamo avuto la fortuna di fare esperienze gratificanti e ora restituiamo quello che si è maturato in un momento di generosità". Fra un aneddoto e l’altro, Babboni ricorda le figure di primo piano che all’Animosi si sono esibite per la prima volta, passando in rassegna registi, attori e tanti altri addetti ai lavori che hanno permesso che si creasse una comunità desiderante, attorno al teatro. Dalle signore in pelliccia scandalizzate dagli spettacoli troppo sperimentali al dopo spettacolo in compagnia di attori e registi, lo spirito di inclusività che animava l’Animosi è rimasto intatto, pronto a diffondersi ancora. "Non bisogna essere abbonati alle poltrone, ma mettersi in gioco davanti allo spettacolo, che può anche sconvolgerci e non deve piacere per forza. Teatro significa anche uscire, con dubbio metodico, dalla sindrome di Stendhal. Il nostro sarà un percorso attraverso le stagioni teatrali, non solo della provincia. Andremo alla scoperta di altre realtà e seguiremo l’avvicendarsi degli spettacoli".
Tanti, dunque, gli appuntamenti con gli attori, i registi e le grandi personalità del teatro, dal dietro le quinte alla scena, per comprendere appieno il ruolo fondamentale di ognuno per la riuscita di uno spettacolo. Oltre agli incontri, anche le discussioni e i confronti in merito agli spettacoli e la visione degli stessi, al Garibaldi, al Teatro dei Servi e tanti altri posti ancora da scoprire, perché: "l’arte dello spettatore va praticata". "Questo progetto mi ha convinta a tornare perché in questa città si è persa la centralità della cultura, specialmente a teatro. Faremo un percorso per imparare nuovi linguaggi senza dimenticare la passione e la voglia di stupirsi".
Giulia Frigerio