CARRARA
Il progetto ’Riconciliarsi’ è approdato alla casa di riposo ’Regina Elena’. L’iniziativa del Mueo Mudac di aprire con iniziative ala città, agli artisti locali, ai bambini, a chiunque avesse intenzione di mostrare la propria creatività sabato sarà nella casa di riposo di via Don Minzoni per accendere le luci i sull’atelier terapeutico di Ana Maria Nistor e Luca Graziano. Il progetto, voluto dalla direttrice Laura Barreca a cura di Maria Rosa Sossai, prevede spazi per chi spesso voce non ha. Così di concerto con la direettrice del Regina elena Antonella Cordiviola si è dato il via a un workshop di arteterapia, condotto da Ana Maria Nistor, tirocinante dell’associazione Crete coadiuvata da Luca Graziano, e rivolto a due gruppi di ospiti della Rsa e del Centro diurno Alzheimer. L’arte che risveglia è così giunto al termine e sabato alle 11 mostrerà al pubblico i risultati del progetto espressivo-terapeutico del quale gli anziani i ospiti hanno beneficiato. Saranno presentati una tela con i nomi di tutti i partecipanti e un catalogo dei disegni realizzati. Inoltre allestita l’esposizione delle opere che rimarranno visibili da venerdì, l’inaugurazione è alle 11, a domenica 25 giugno, nell’atrio del Comune: sculture in creta create durante i laboratori di arteterapia.
"L’esposizione finale dei lavori sarà il momento in cui la comunità entrerà in contatto con il vissuto interiore di ciascun artista – spiegano Ana Maria e Luca – il lavoro svolto sarà valorizzato così da portare un riconoscimento che riconcili e ripaghi dell’essersi messi in gioco". Ana Maria e Luca, in questi mesi, hanno instaurato una relazione di fiducia con gli ospiti e li hanno accompagnati in uno straordinario viaggio. I partecipanti hanno potuto condividerne le tappe nel rispetto reciproco e praticando la sospensione del giudizio sul lavoro proprio e altrui. La meta non è stata il raggiungimento di canoni estetici, ma la bellezza dell’espressione di emozioni e sentimenti. I lavori realizzati, facendo uso delle arti pittoriche o plastiche, scegliendo liberamente quali materiali e strumenti utilizzare, sono la traduzione delle singole interiorità, una sorta di oggetto transizionale, nel quale riconoscersi e dal quale trarre cura, accettazione e sollievo.
"I disegni che ho fatto rappresentano me stessa", "Il pennello correva libero sul foglio…", "Nell’albero che ho dipinto il buco è la casa dello scoiattolo", "Sono stato bene…", "Grazie ragazzi, è stata una bellissima esperienza": questi sono alcuni, tra i tanti commenti, che i partecipanti hanno espresso. In attesa del 26 e del 27 maggio, quando i riflettori saranno accesi sulle opere degli ospiti e sull’arte che promuove la libera partecipazione, la condivisione nel gruppo e, soprattutto, la cura, nella sua forma più sincera e spontanea, la casa di riposo ringrazia Ana Maria e Luca per il tempo prezioso e benefico che hanno trascorso con gli anziani ospiti.