
I pinoli sono uno degli elementi più importanti quando vuoi fare il pesto alla genovese. E costano caro (foto d’archivio)
Carrara, 26 ottobre 2015 - Una volta le pigne venivano usate come paragone dispregiativo («hai le pigne in testa»), ma i tempi cambiano. Adesso le rubano. Perchè all’interno ci sono i pinoli, che costano tantissimo. Sono infatti molto ricercati: servono sia per fare i dolci che per fare il pesto genovese. E così due rumeni, hanno deciso di passare al setaccio due viali di Carrara (viale Zaccagna e viale Galilei) controllando tutti i pini della zona. E tra sabato e domenica hanno prelevato la bellezza di 320 chili di pigne. Sì, non scherziamno: trecentoventi kg. Tutte pigne che poi dovevano rompere per estrarne i preziosi pinoli. Possibilmente senza romperli. Ma questa «raccolta» non era passata inosservata. Qualcuno li ha visti e ha raccontato quanto stava accadendo ai carabinieri.
I militari del Nucleo operativo radiomobile (Norm) di Carrara si sono immediatamente mossi. Quando sono giunti lungo i viali i due rumeni erano già spariti ma grazie all’identikit fornito dai testimoni, i carabinieri hanno capito di chi si trattava. E ieri sono andati a prenderli. Un rumeno ha circa 20 anni e abita in Liguria, l’altro ne ha una trentina e abita a Massa. Li hanno trovati letteralmente con le mani nel sacco (pardon, nelle pigne). E li hanno denunciati per furto aggravato in concorso.
Le pigne dovevano essere restituite al legittimo proprietario, ovvero il Comune di Carrara, che però ha detto ai militari di darle ad una ditta che ha una convenzione con il Municipio. E’ l’intesa tra pubblico e privato per raccogliere le pigne e i pinoli?
Andrea Luparia