La sanità “stremata” Mancano 300 operatori Sit-in davanti al Noa per chiedere assunzioni

Manifestazione dei lavoratori con Cgil, Cisl e Uil contro Asl e Regione. Pochi infermieri, Oss, tecnici, ostetriche, assistenti sociali, amministrativi. Turni massacranti e riposi saltati. A rischio anche le Case di Comunità.

La sanità “stremata”  Mancano 300 operatori  Sit-in davanti al Noa  per chiedere assunzioni

La sanità “stremata” Mancano 300 operatori Sit-in davanti al Noa per chiedere assunzioni

di Alessandra Poggi

L’esasperazione per le gravi carenze di personale che da temnpo stanno pesando sui servizi sanitari esploderà domani con un sit-in davanti al Noa e le bandiere di Cgil, Cisl e Uil a supportare i duemila lavoratori e lavoratrici delle strutture di Massa Carrara dell’Asl Toscana Nord Ovest. Le stesse motivazioni, nello stesso momento, animeranno presidi analoghi davanti agli ospedali di Versilia, Lucca, Campo di Marte, Pontedera e Livorno. Un grido che si annuncia forte, dalle 10 alle 13, per chiedere nuove assunzioni. La misura è colma e, se l’azienda sanitaria e la Regione Toscana non daranno risposte concrete al tavolo di Area vasta fissato per martedì 11, il rischio è che i primi di maggio i dipendenti della sanità indicano uno sciopero generale.

Turni massacranti, straordinari su straordinari, ricorso all’orario aggiuntivo: i sindacati parlano di personale stremato e tornano ad invocare nuove assunzioni diverse dai contratti di un paio di mesi. Mancano infermieri, Oss, tecnici sanitari, ostetriche, assistenti sociali, amministrativi ed operatori tecnici, per un totale di quasi trecento posti vacanti. Una situazione che in vista dell’estate rischia di scoppiare e ingessare il pronto soccorso. I lavoratori rivendicano diritti fondamentali come riposi e ferie, chiedono un piano di assunzioni mirato per affrontare l’estate e il conseguente scontato arrivo di numerosi turisti.

Intanto i centri sanitari privati a pagamento spuntano come funghi. Una necessità, quella di ricorrere agli esami da professionisti del settore privato, creata dalle lunghe liste di attesa, come spiega il segretario provinciale della Uil Fpl Claudio Salvadori. "Lo stato di agitazione di domattina – spiega Salvadori – è stato indetto per portare ancora una volta all’attenzione dell’azienda tutta una serie di problemi che ormai sono incancreniti. Serve un piano di assunzioni di emergenza, ormai la coperta è troppo corta. Le motivazioni della Asl sono sempre le stesse non c’è personale perché ci sono i pensionamenti e non si trovano nuovi dipendenti. Ci sono i concorsi e i bandi aperti, non si capisce come mai non si peschi dalle graduatorie. Non si trova personale perché fanno contratti da un mese. Non trovano personale, non fanno i bandi ma poi assumono dalle agenzie interinali e si legalizza la schiavitù. Un interinale senza affiancamento diventa un rischio per i pazienti e per se stesso".

"In questa situazione stanno proliferando i privati perché i cittadini sono presi per il collo e per curarsi devono ricorrere ai centri a pagamento – aggiunge Salvadori –. Un proliferare che rischia di mettere la sanità ancora più in ginocchio visto che i privati fanno proposte più allettanti con il rischio che i più bravi vadano a lavorare per loro. In vista della stagione estiva si parla di chiudere la guardia medica con il rischio di intasare il pronto soccorso stremando ulteriormente i lavoratori". Se l’Azienda sanitaria non darà corso alle assunzioni necessari si rischia lo sciopero, come spiega il segretario generale della Cisl Fp Area Nord Enzo Mastorci. "Con questo stato di agitazione ci aspettiamo che Asl e Regione prendano coscienza della gravissima situazione di mancanza di personale – spiega – almeno trecento unità. Ci auguriamo che si inizi una campagna di assunzioni, ormai necessaria. I servizi sono già in affanno con il personale esausto per tutti i rientri senza riposo, e in vista dell’estate la situazione rischia di precipitare, ma sembra non importi a nessuno. Dal 15 giugno al 15 settembre ogni lavoratore avrà diritto a 15 giorni di ferie e si andrà a creare un’ulteriore carenza di duecento unità a settimana in piena estate e con un maggior afflusso di persone. L’11 aprile Asl ha convocato il tavolo per la procedura di raffreddamento, ma pretendiamo la presenza del prefetto. Se dopo quella data non saranno date risposte e non si faranno nuove assunzioni c’è una buona probabilità che venga indetto uno sciopero per i primi di maggio".

“La sanita’ territoriale vive una condizione drammatica con una carenza di organico che non è’ più sostenibile – sottolinea Alessio Menconi, Segretario Generale funzione pubblica CGIL. – .Servono assunzioni immediate. Non è pensabile continuare con una condizione di mancato turn-over che mette a rischio la tenuta del sistema,chiedendo a lavoratrici e lavoratori di saltare riposi e rinunciare alle ferie. Saremo in presidio domani per difendere la sanità pubblica, rompendo gli schemi di chi vorrebbe indebolire ulteriormente il sistema pubblico a favore di quello privato.Il presidio di domani non è che un inizio, continueremo la lotta finché non avremo risposte certe". "Noi siamo dalla parte dei lavoratori e e delle lavoratrici della sanità nel sostenere il potenziamento dei servizi territoriali attuali e le assunzioni necessarie per dare vita a quelli previsti dal Pnrr come le Case e gli Ospedali di Comunità e l’assistenza domiciliare – concludono i tre sindacati –. Il settore privato sta determinando una insopportabile disuguaglianza per le persone nell’accesso alle cure e alla prevenzione".