REDAZIONE MASSA CARRARA

La sala dei marmi dell’Accademia Casani: «Da qui parte il rilancio»

Il presidente delle Belle Arti vuole coinvolgere gli industriali

Inaugurazione Sala Marmi

Carrara, 29 aprile 2017 - Torna agli antichi splendori la sala campionario dei marmi dell’Accademia di belle arti. Il presidente Giancarlo Casani ha inaugurato, assieme al direttore Luciano Massari, la sala completamente restaurata grazie al progetto affidato all’architetto Paolo Camaiora, che si è impegnato in prima persona anche a trovare la copertura finanziaria dei lavori. «Da qui parte il rilancio della città. Oggi è un giorno storico – ha proseguito – questo è il primo passo del grande rilancio dell’Accademia. Dobbiamo far sentire gli industriali del marmo dalla nostra parte, coinvolgerli nella nostra università. Il piano triennale prevede un rilancio dell’università con 9 milioni di euro che ci impegneremo a trovare. Abbiamo in mente un master, un museo e lacasa dello studente. Quello di oggi è soltanto l’inizio».

Presenti all’inaugurazione il vice sindaco Fiorella Fambrini, l’assessore alla Cultura Giovanna Bernardini, i candidati a sindaco Francesco De Pasquale (M5S), Andrea Zanetti (Pd), Gianenrico Spediacci (Rinascita). Con loro gli sponsor: Studi d’arte cave Michelangelo, Gmc, Figaia group, Paolo Costa & C., Carlo Telara, san Colombano, Errebi marmi, Italmarble Pocai, Calacatta marble, Sec, Cibart 8, l’Informatore del marmista. Dopo un intenso lavoro annunciato a Natale, la più antica e prestigiosa Marmoteca d’Italia, è stata riconsegnata all’Accademia. Il progetto dell’intervento di conservazione preventiva della sala, è stato diretto e curato da Camaiora e da Carlo Sassetti, titolare della cattedra di Restauro dell’Accademia.

La sala, restaurata, ripulita, è stata oggi riportata alle origini, nei suoi colori e nel suo splendore, così come apparve il giorno della sua inaugurazione avvenuta nel 1934, in concomitanza con la prima mostra celebrativa del marmo. L’intervento sulla sala nata nel 1933 ha previsto il restauro, spolveratura e ceratura dei preziosi bassorilievi del Poli, illustranti le varie fasi dell’estrazione e lavorazione del marmo.

Ben 210 sono invece i campioni dei marmi locali e nazionali esposti nella sala e nel vestibolo che sono stati ripuliti, lucidati, incerati. Le etichette illustrative sono state riposizionate su ogni singolo campione. Il pavimento e il soffito sono stati riportati all’originale, nuove tende ignifughe hanno sostituito le presente alle finestre, sono state installate nuove lampade a parete. Il progetto prevede anche la successiva pubblicazione di un catalogo, curato da Camaiora e dal geologo Sergio Mancini. 

«L'inaugurazione di questa sala rappresenta un punto di partenza significativo - ha detto il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri - per il rilancio dell' Accademia di Belle Arti di Carrara, perché racconta la storia, le particolarità, il valore, la bellezza, le peculiarità e la specificità del nostro marmo apprezzato e ricercato in tutto il mondo. Desidero complimentarmi con il presidente Gian Carlo Casani, il direttore Luciano Massari e l'architetto Paola Camaiora per aver regalato all'Accademia ed alla città di Carrara questa rinnovata sala del campionario dei marmi che ne raccoglie la storia e la tradizione di questa nostra eccellenza. Il marmo costituisce una delle principali risorse per il rilancio dell'economia locale e può divenire il simbolo di una sintesi tra la cura e il rispetto del territorio, la tutela e la sostenibilità ambientale, la creazione di nuova occupazione e lo sviluppo di best practices in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. È indispensabile rafforzare l'intera filiera per raccogliere i frutti del lavoro di tanti professionisti, artisti, laboratori e lavoratori specializzati che ogni giorno creano arte con la loro straordinaria abilità e conoscenza.Investire sull'accademia significa investire sullo sviluppo dell'industria e del commercio di questa materia prima, coinvolgendo anche imprese e cittadini stranieri che possono vedere le tante proposte diverse riguardo alla lavorazione, le nuove idee e conoscere la storia di ogni lastra. La strada dell'internazionalizzazione rappresenta una sfida che la città intera deve raccogliere per ripartire dal punto di vista economico e lavorativo».