PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

La ricetta della Cgil: "Il Governo vincoli. Acciaierie d’Italia a rilanciare la Sanac"

Assemblea del sindacato a Carrara in vista della mobilitazione del 17 . Del Vecchio: "No a cambi di destinazione d’uso in zona industriale".

La ricetta della Cgil: "Il Governo vincoli. Acciaierie d’Italia a rilanciare la Sanac"

L’assemblea della Cgil, riunita ieri nella sala di rappresentanza del Comune di Carrara, si muove tra locale e nazionale. Esce dalla sede il sindacato e apre le porte all’esterno per promuovere lo sciopero generale del 17 novembre "che ci vedrà impegnati a Firenze in una manifestazione contro una manovra finanziaria che non da risposte sotto l’aspetto del lavoro, del fisco, della sanità delle salute e degli investimenti". L’attacco al governo Meloni è frontale, su tutta la linea. Le parole, a gran voce, sono del segretario provinciale della Cgil, Nicola Del Vecchio. "Bisogna fare in modo che il sistema sanitario non collassi. Stiamo portando avanti una nostra iniziativa di raccolta firme per salvare la sanità".

Poi il focus sull’economia del territorio e la necessità di politiche comunali e territoriali "che devono tenere conto della vocazione dei nostri luoghi – prosegue il segretario –. Penso alla variante urbanistica della Sogegross, a Massa, contro la quale noi ci siamo già espressi in passato e continueremo ad esprimerci rimarcando il fatto che non c’è necessità di variare la destinazione d’uso di aree a zona industriale. Noi abbiamo la difficoltà di avere terreni dove insediare attività produttive perché ci sono spazi da bonificare e queste devono essere realizzate. Variare la destinazione d’uso, permettendo l’inserimento di una realtà commerciale nella zona industriale, non è la soluzione indicata da tutti gli studi".

Dal punto di vista della sanità la "situazione è critica": così si esprime la Cgil che ha chiesto e ottenuto una "cabina di regia che si riunisce sul territorio provinciale ogni 15 giorni per monitorare lo stato di avanzamento delle opere che devono essere realizzate. Una situazione resa ancor più critica a seguito delle ispezioni dei Vigili del fuoco negli ospedali, penso al Monoblocco a Carrara, al distretto di via Bassa Tambura a Massa. Se guardiamo al Monoblocco, c’è una situazione nella quale doveva essere realizzata una palazzina adiacente all’edificio per permettere di realizzare i lavori di messa in sicurezza di quell’immobile per i vari problemi di natura statica. Abbiamo quindi le risorse per realizzare la palazzina adiacente, stanziate nel 2019 siamo nel 2023, è evidente che non si può attendere 4 anni per vedere iniziare dei lavori già finanziati. Anche per quanto iguarda la riorganizzazione dei servizi, abbiamo la garanzia che rimangano all’interno del territorio ma soprattutto rimangano gestiti interamente dal pubblico. E’ intollerabile il ricorso al sistema della sanità privata. La riorganizzazione dei servizi sociosanitari sul territorio deve essere una riorganizzazione di visione generale che tiene in considerazione gli interventi per la costruzione delle Case di comunità".

Poi il lavoro. "Abbiamo aperto con le amministrazioni – conclude Del Vecchio – un’interlocuzione per quanto riguarda la necessità di sottoscrivere protocolli di contrattazione sociale territoriale, protocolli d’anticipo. I cambi d’appalto e la garanzia per i lavoratori del mantenimento del luogo di lavoro, condizioni e qualità del lavoro e individuazione delle priorità per quanto riguarda la locazione delle risorse dei bilanci comunali. Un protocollo al momento sottoscritto con il solo Comune di Carrara. Lunedì, sul tema, ci sarà un incontro unitario, con Cisl e Uil, insieme al sindaco di Massa Francesco Persiani".

Infine sulla Sanac. "Il Governo deve passare dalle parole ai fatti – affermano Del Vecchio e Umberto Faita, segretario di Filctem Cgil –. Prima della nuova asta il Governo deve vincolare Acciaierie d’Italia alla ripresa degli ordini nei confronti di Sanac. Abbiamo adesso la necessità, prima ancora di sapere quali sono i soggetti che parteciperanno al bando, che per affrontare nel modo più opportuno questa difficile situazione debba partecipare a tale gare Acciaierie d’Italia. Non è più accettabile che, dopo una fase in cui Sanac è stata lasciata senza prospettive, Acciaierie d’Italia, al cui interno è sempre bene ricordarlo è presente il socio pubblico l tramite Invitalia, non intervenga per il rilancio dell’azienda e continui a rifornirsi all’estero mentre i lavoratori della Sanac, in grado di produrre quanto necessario, si trovano in cassa integrazione".