Andrea Luparia
Cronaca

La polizia circonda Poggi e Castagnara: sei arresti

Secondo il pm erano in preparazione attentati alla questura e alla procura

Conferenza stampa in procura

Massa, 9 agosto 2015 - Atavano progettando attentati alla Procura della Repubblica e alla Questura di Massa. Avevano già fatto sopralluoghi e lavoravano per passare dalle parole ai fatti. Non avevano nemmeno problemi a procurarsi l’esplosivo necessario. Nelle loro fila c’era persino chi sapeva costruire ordigni incendiari, già usati per bruciare auto parcheggiate sotto casa dei«rivali». E’ angosciante la realtà malavitosa emersa ieri mattina, durante la conferenza stampa svoltasi in Questura. Negli stessi uffici nel mirino della «banda», il sostituto procuratore Alberto Dello Iacono e il capo della squadra mobile, Antonio Dulvi Corcione, hanno presentato i risultati della maxi operazione portava avanti tra venerdì sera e sabato mattina, dalla Polizia di Stato ai Poggi e a Castagnara. Per quasi 12 ore i due quartieri sono stati chiusa in una morsa, mentre un paio di elicotteri si alternavano in cielo per monitorare la situazione. Quando l’operazione è scattata, le forze dell’ordine hanno chiesto alla stampa il massimo riserbo: non a caso l’ultimo arrestato è finito in manette all’alba di ieri. Alla fine nella rete tesa dagli inquirenti sono caduti in sei: Alessio ed Elisa Mazzi, Andrea Bonuccelli, Thomas Quadrella, Mattia e Pablo Ricci. Contro di loro, ben 22 capi d’accusa. Sarebbero, secondo gli inquirenti, i personaggi più rappresentativi delle due bande che da aprile in poi si sono confrontate senza esclusione di colpi ai Poggi e nelle zone circostanti. Hanno iniziato bruciando le auto dei rivali, di qualche legale e di sfortunati che avevano avuto il torto di parcheggiare nel posto sbagliato. Poi hanno iniziato a sparare, prima con le pistole, poi con i fucili, alle finestre degli avversari. Oggetto del contendere, il controllo del mercato della droga ai Poggi. E’ in questo quartiere, è stato detto chiaramente in conferenza stampa, che i tossicomani vengono a rifornirsi da tutta la città e non solo. Perchè qui sanno che trovano quello che cercano. Come in alcuni quartieri delle grandi città (Scampia a Napoli, per fare un solo esempio). I nomi più «pesanti» sono Alessio ed Elisa Mazzi.

SONO fratello e sorella di Andrea, l’assassino della notte di Natale. Alessio Mazzi circa 10 giorni fa è stato anche ferito da una coltellata al petto. Sia il Pm che il capo della Mobile hanno ribadito che il duplice omicidio di Andrea Fruzzetti ed Enrico Baria. (Andrea Mazzi ora è processato per duplice omicidio) non ha alcun rapporto con questa guerra. Bonuccelli, invece, oltre ad essere il figlio della coppia che ad aprile venne svegliata da alcuni colpi di fucile alle finestre, è anche, pare, fidanzato con Elisa. Altri personaggi di «peso», ma nell’altra banda, sono Mattia e Pablo Ricci. Sono i figli di Emilio Ricci, l’uomo sotto le cui finestre avvenne la prima sparatoria. Secondo gli inquirenti, le due bande per qualche tempo hanno lavorato insieme nello spaccio della droga (in primis cocaina e hascisc). Poi una sembra abbia cercato di impedire all’altra di continuare. Ed è iniziata la guerra. Prima sono bruciate le auto, poi sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco, infine le coltellate. Il morto era solo questione di tempo. Pm e capo della mobile hanno smentito l’ipotesi di rapporti organici con la camorra o la mafia albanese. Ma hanno ammesso che i due gruppi non avevano problemi a rifornirsi di armi, esplosivi e droga. «Erano professionali – ha ammesso Alberto Dello Iacono – tanto che non siamo riusciti a capire i canali usati per rifornirsi della droga che portavano a Massa e rivendevano». A proposito di armi. La Polizia le ha cercate per mesi, senza trovarle. La notte scorse ha scoperto, vicino a un casa, un fucile a canne mozze e una pistola calibro 7.65. Il fucile era smontato "ma profumava ancora: era stato usato da poco" ha commentato il dottor Corcione.