REDAZIONE MASSA CARRARA

La pieve di Sant’Andrea nel circuito delle visite

Dopo anni di chiusura, l’antico edificio di Montedivalli riapre le porte al pubblico. Il sindaco Pinelli: "Tramandiamo le antiche storie e tradizioni che racchiude"

Farfalle in cammino... alla Pieve di Sant’Andrea, a Montedivalli di Podenzana. Un luogo che ha tanto da raccontare e che l’amministrazione comunale è riuscita a inserire in un circuito di visite guidate. Domani alle 18 si svolgerà la prima, dopo diversi sopralluoghi necessari per avviare un progetto di valorizzazione fortemente voluto dalla giunta e dal Comitato Parrocchiale di Montedivalli. La Pieve di Sant’Andrea è stata per anni teatro di una disputa: tre splendide statuette di arte sacra finirono contese tra la popolazione di Montedivalli e la Curia vescovile. Tre altorilievi marmorei, datati fra il 500 e il 600 dopo Cristo, che gli abitanti del paese non si rassegnavano a cedere e, pur di tenerle a Montedivalli erano disposti a tenerle nascoste nelle loro case. Per un po’ di anni furono conservate nel caveau della Cassa di risparmio della Spezia a Ceparana, poi nella chiesa di San Rocco a Montedivalli.

Dopo decenni il lieto fine: nel 2013 furono sistemate di nuovo nella pieve, l’una accanto all’altra, ognuna sul proprio piedistallo, protette da un sistema antifurto. E ora potranno essere ammirate da molti turisti. A lungo chiusa la Pieve è stata stata riaperta nel dicembre 2011, dopo lavori di consolidamento strutturale.

"Lo dobbiamo a chi ha voluto e ottenuto la riapertura della Pieve – commenta il sindaco Marco Pinelli –; a chi ha difeso e preteso che le preziose statue fossero conservate all’interno delle antiche mura, a chi ancora oggi continua a conservare e tramandare le antiche storie e tradizioni che racchiude. Un ringraziamento particolare va al comitato Parrocchiale di Montedivalli, alla Pro Loco e alla Comunità Slow Food di Podenzana, all’architetto Stefano Calabretta, a Sigeric, Farfalle in Cammino e a Lunigiana World. La loro competenza, disponibilità e passione ci fanno credere in un futuro luminoso per la nostra Lunigiana".

Monica Leoncini

c