
La premiazione di Massimo Bacci
Montignoso, 13 novembre 2015 - Una distanza, quella tra “Il Bacci“ è il vincitore, sottile quanto una fetta di mortadella al lardo. Tra le prelibatezze prodotte da Massimo Bacci dell’omonima macelleria di Montignoso, che ancora una volta si è laureato tra i migliori produttori italiani di salame. Un secondo posto ottenuto nella decima edizione del Campionato italiano del salame tradizionale naturale, categoria «salame propriamente detto», che fa eco ad altre cinque fortunate partecipazioni. In tutto per il montignosino doc, ben quattro finali e due semifinali al concorso promosso dall’Accademia delle 5T, patrocinato dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. L’ultima delle serie la finalissima dei giorni scorsi presso l’Alma, il più autorevole centro di formazione della cucina italiana, fondata da Gualtiero Marchesi e situata a Parma nello splendido Palazzo Ducale.
«Superate le preselezioni – spiega Massimo Bacci – ho affrontato i quarti di finale da cui escono una sessantina di salami». Passaggio successivo le semifinali che per il centro nord si sono svolte a Parma. «Particolare non di poco conto – sottolinea Bacci – dato che alla facoltà di Scienze dell’alimentazione dell’Università di Parma, dove ho concorso, c’era anche Massimo Spigaroli». Considerato dagli esperti il salumaio più famoso del mondo ma in questo caso non ammesso alla finale. Una trentina i finalisti che per guadagnarsi un posto nell’elite della produzione del salame italiano, hanno dovuto attenersi a un regolamento rigidissimo. Davanti a Bacci solo la sopressa veneta all’amarone della Macelleria Tommaso Caprini di Negrar nel veronese, mentre secondo a pari merito il salame di Varzi di Angelo Dedominici di Casanova di Varzi a Pavia.
Un altro importante riconoscimento per la macelleria e laboratorio artigianale di Montignoso, giunto con Massimo Bacci alla terza generazione. Prima di lui il nonno Antonio fondatore nel 1929 e il padre Vinicio. I prodotti: salsiccia tradizionale e salsiccia passita, biroldo, sopressata, lardo stagionato in conca di marmo, pancetta, lingua salmistrata e tre qualità di mortadella nostrale. La classica, al vino rosso e quella al lardo, appena premiata.
Stefano Guidoni