"La mia vita per gli altri". L’impegno di Antonelli tra missioni umanitarie e sorrisi di speranza

Il medico anestesista e rianimatore dell’Opa premiato per il suo lavoro. Opera gratuitamente nel terzo mondo. "Cosi ho salvato un bambino...".

"La mia vita per gli altri". L’impegno di Antonelli tra missioni umanitarie e sorrisi di speranza

"La mia vita per gli altri". L’impegno di Antonelli tra missioni umanitarie e sorrisi di speranza

Quando la passione diventa una missione, che si tramuta nel servizio degli altri. Stefano Antonelli, massese, medico anestesista e rianimatore all’Ospedale pediatrico di Montepepe (fondazione Monasterio), volontario con la onlus ’Emergenza sorrisi’ ha ricevuto un prestigioso riconoscimento per il suo operato prestato gratuitamente nei paesi dell’Africa centrale e terzo mondo, spesso dilaniati da guerre, scontri ed instabilità. Che ricadono inevitabilmente sulle popolazioni inermi e soppresse da eventi incontrollabili. L’incontro è stato condotto da Barbara Molinari referente del centro culturale Leonardo a Borgo del Ponte. Il medico ha racconatato alcune delle sue esperieze più recenti. "Lavoro come cardioanestesista all’Opa - ha esordito - e spesso mi reco nei paesi del terzo mondo per prestare il mio contributo di solidarietà. Ultimamente sono rimasto alcuni giorni in Burkina Faso. Terre desolate queste, nelle quali le emergenze più disparate vengono vissute come drammi ai quali noi volontari siamo chiamati inevitabilemte a porre rimedio. Al mio arrivo, ancor prima di raggiungere il posto assegnatomi, sono stato travolto da un’inaspettata emergenza che mi ha costretto ad un superlavoro sia mentale che pratico. Padre Joseph, coordinatore locale di Emergenza Sorrisi onlus, mi accoglie quasi distratto, sopraffatto dalla scottante imminenza che deve risolvere. Mi spedisce di volata in sala operatoria dove una donna in condizioni di grave precarietà sta affrontando un travaglio difficile con neonato malposizionato. Mi ritrovo da solo, con un caldo infernale, con pochi strumenti e ostacolato da una barriera linguistica".

"Intervengo con la massima celerità: il bimbo, gravemente sofferente peraltro, nasce, ma sembra un giocattolo rotto. Non respira, è cianotico, non si muove, è flaccido. Comprendo, io solamente, la severità delle condizioni ma sono contornato da gente che non sembra percepire la gravità del momento. Cerco un Ambu pediatrico, una bombola di ossigeno: massaggio, protocolli, linee guida, buone pratiche mediche, la confusione mi sta travolgendo ma riesco ugualmente a coordinarmi e con una ventilazione manuale ed un aspiratore recuperato chissà dove, riesco a completare le manovre. Il cuoricino recupera un flebile battito. Il neonato ritorna fra di noi. Una vittoria, una lacrima che mi scende sulla guancia, è la mia. Raccolgo quel corpicino e lo consegno fra le braccia della sua mamma".

Un applauso ha avvolto Antonelli ancora provato dalla esperienza vissuta. La serata poi è continuata con alcune esibizioni di artisti locali e l’immacabile “Ninna Nanna” del medico massese da lui stesso suonata, composta e cantata, dedicata ai bambini vittime di violenza e guerre. Ad Antonelli il premio Leonardo (una figura geometrica in marmo) ed il recapito della cifra raccolta durante la serata da versare alla Emergenza sorrisi Onlus.