LAURA SACCHETTI
Cronaca

La mensa dei poveri chiede aiuto. Tredicimila pasti e mille pacchi ma volontari e risorse non bastano

Sono più della metà che ogni giorno hanno un pasto caldo grazie al Centro Caritas di Cervara. Ma solo da asporto: in ritardo di mesi la ristrutturazione della struttura. Sospeso anche il servizio docce.

La mensa dei poveri chiede aiuto. Tredicimila pasti e mille pacchi ma volontari e risorse non bastano

La mensa dei poveri chiede aiuto. Tredicimila pasti e mille pacchi ma volontari e risorse non bastano

Oltre tredicimila pasti in undici mesi e più di 950 pacchi alimentari distribuiti ai poveri ogni mese. Sono i numeri della mensa dei poveri Caritas di Cervara, fondata da don Giuseppe Cipollini e gestita da Paolo Mannucci con una piccola squadra di volontari. Ogni giorno, feste incluse, garantisce un pasto caldo a chi, a volte, non ha nemmeno un tetto. Dal primo gennaio al 30 novembre ha distribuito 13.308 pasti, di cui 7.702 ad italiani e di loro 5.904 residenti nel comune di Massa, gli stranieri sono stati 6.606. I pacchi mensili di aiuto alle famiglie vanno a 855 massesi, e 96 a famiglie straniere residenti nel comune. Sono numeri importanti che nascondo storie e persone, famiglie che dopo la pandemia si sono trovate in profonda difficoltà economica e ora alla mensa trovano un pasto caldo e completo ogni giorno. Ma non solo. Vitale è anche la distribuzione dei pacchi alimentari, una piccola spesa con i viveri necessari e l’attenzione anche verso chi a casa ha dei bambini.

Pasti caldi ma da asporto prima a causa della pandemia poi dell’apertura del cantiere per la nuova mensa. E non potersi sedere a tavola crea disagi, soprattutto nei mesi freddi a chi una casa non ce l’ha. Ma i problemi sono anche altri, perchè così come tutto il mondo del volontariato, anche il sistema mensa sta vivendo un periodo difficile. "Sono calate sensibilmente le offerte – spiega Paolo Mannucci, responsabile della mensa dei poveri della Cervara –. Riducendosi le donazioni è sempre più faticoso garantire il servizio, però con amore e con l’aiuto di tutti resistiamo, perchè crediamo in quello che facciamo".

Le difficoltà economiche derivano anche dal fatto che la parrocchia Madonna Pellegrina da oltre otto anni non può più fare la tradizionale sagra che consentiva entrate fondamentarli per sostenere il servizio mensa. Impossibile farla ora con i lavori in corso dentro e fuori la struttura. Il cantiere per la ristrutturazione, aperto nel settembre 2022, come anticipato da La Nazione a gennaio, avrebbe dovuto chiudersi la primavera e l’estate scorsa, invece tra mancanza di materiali, ritardi nelle autorizzazioni e altri intoppi burocratici, è ancora aperto. Il progetto rientra tra quelli finanziati con il bando delle periferie e ammonta a circa 200mila euro.

"Conosco molto bene la situazione – assicura il sindaco Francesco Persiani – e sto seguendo personalmente la vicenda. Confidiamo prima dell’estate di ultimare i lavori. Ho sollecitato l’ultimazione delle opere. Purtroppo ci sono stati problemi di adeguamento progettuale per meglio andare incontro alle esigenze della mensa. E’ un intervento a cui come amministrazione teniamo molto proprio per il ruolo che la mensa dei poveri svolge per la collettività". Intanto al centro anche le docce sono off limits: la mensa dei poveri fino al periodo pre pandemico dava almeno due volte alla settimana la possibilità agli ospiti che arrivavano di poter usufruire del servizio, un vero lusso per alcuni e un bene scontato per molti di noi.