REDAZIONE MASSA CARRARA

La guerra alle plastiche comincia con la scuola

I ragazzi dello "Zaccagna Galilei" hanno trascorso la mattinata al Paradiso. Arenile ripulito dai rifiuti portati dal mare. Preziosa lezione della Capitaneria

I ragazzi dello "Zaccagna Galilei" operatopri delle nostre spiagge. Al Paradiso, ieri e oggi, i ragazzi di quattro classi dell’istituto tecnico sono alternati per ripulire le spiagge dai residui di plastiche portate dal mare. Le uscite ecologiche fanno parte del progetto "Il calamaro gigante", la cui responsabile è Chiara Colotti. All’iniziativa collaborano anche Italia Nostra e l’associazione "Zaccagna, ieri e oggi". Entusiasti i ragazzi che hanno partecipato alla mattinata presente il comandante in seconda della Capitaneria, Paolo Margadonna, che ha sensibilizzato i ragazzi in merito alle responsabilità di ognuno per tutelare l’ecosistema marino. "Dopo aver raccolto i rifiuti – raccontano i ragazzi – abbiamo diviso plastica, sigarette e abbiamo lasciato solo i rifiuti naturali, come i legni. Abbiamo preso la plastica che verrà riutilizzata in classe e nel frattempo abbiamo controllato il mare". A fine mattinata, l’intervento del comandante Margadonna ha fatto luce sui compiti della Capitaneria e sul ruolo attivo dei giovani: "Ci troviamo in un momento in cui l’inquinamento è peggiorato – spiega Margadonna – e i giovani sono più curiosi e si interessano di più. Il loro ruolo per un futuro sostenibile è essenziale". Per spiegare l’importanza di ogni singolo elemento dell’ecosistema, il comandante ha parlato di tematiche fondamentali e di tartarughe marine. "La caretta caretta – continua il comandante - mangia tutto quello che trova: cicche di sigarette, buste di plastica, ami da pesca, polistirolo che viene preso per fitoplancton". Un rischio enorme per la salute di specie vulnerabili all’inquinamento dovuto all’azione dell’uomo, che la Capitaneria sta tentando di sanare, grazie alla cooperazione della cittadinanza e l’azione di sinergia con veterinari, Wwf e tutti coloro che possono aiutare a salvare le specie in pericolo. "Tutto è fondamentale nell’ecosistema marino – afferma Margadonna - e una variazione di ogni elemento della catena alimentare crea un impatto a livello di sostenibilità. Se muore una specie noi ne risentiamo perché non abbiamo più a disposizione quello per cui quella specie era nata. La Capitaneria fa controlli nei mercati ittici, nei ristoranti, nei circuiti di distribuzione del pesce, agendo con l’Asl, i veterinari, i nas dei carabinieri, gli ufficiali della forestale, per evitare che vengano usati alimenti dannosi per la salute. "Noi siamo quello che mangiamo – conclude il comandante – e se ingeriamo microplastiche avremo difficoltà respiratorie e molti altri problemi di salute".