C’è un filo sottile e delicato che lega la storia dell’umanità che deve essere preservato e tramandato: è la memoria. Ricordare le atrocità commesse dall’uomo per educare, evitare che si ripetano. Perché non c’è periodo della storia dell’uomo che non abbia vissuto la guerra, che non abbia fatto i conti con gli abissi dell’animo umano in qualche parte del mondo. E allora bisogna ricordare, informare, tramandare alle future generazioni.
E’ questo, in sintesi, uno dei passaggi principali dell’intervento della direttrice del Qn, Agnese Pini, che sabato sera ha presentato il suo primo libro, ‘Un autunno d’agosto’ (edizione Chiarelettere) nel giardino di Palazzo Binelli. L’evento rientra all’interno della rassegna ‘Voce all’autore’ organizzata da Comune di Carrara e biblioteca Lodovici in collaborazione con Fondazione Cassa di risparmio di Carrara.
Tutto esaurito nel giardino di Palazzo Binelli per l’iniziativa e tante persone hanno dovuto rinunciare perché non c’era spazio neppure in piedi. A introdurre la serata sono stati il presidente della Fondazione CrC, Enrico Isoppi, che ha ricordato la figura del partigiano Giorgio Mori, scomparso a maggio, testimone della Resistenza e delle stragi nazifasciste, e la sindaca di Carrara, Serena Arrighi. Un’iniziativa molto sentita in città e a stimolare la voglia di ‘memoria’ sono stati anche le scritte negazioniste apparse poche giorni fa sul muraglione lungo la Linea Gotica a Carrara. All’interno dialogo con l’assessora alla cultura di Carrara, Gea Dazzi, e la presidente di Anpi Carrara, Almarella Binelli che ha tracciato un commosso ritratto del partigiano Giorgio Mori. , La direttrice del Qn ha ripercorso le memorie che sono la trama di ‘Un autunno d’agosto’: la vicenda si svolge nella vicina San Terenzo Monti, un paese di poche centinaia di anime a cavallo fra Liguria, Toscana ed Emilia fra l’estate e l’autunno del 1944.
A San Terenzo Monti vengono uccise senza pietà 159 persone, in prevalenza donne e bambini, e l’esecuzione è accompagnata dal suono di un organetto. Tra i martiri della strade anche la bisnonna di Agnese Pini. LA serata è proseguita con letture di testimonianze delle stragi nazifasciste nella terra apuana e il ricordo di Roberto Oligeri, legato proprio alla strage di San Terenzo Monti di cui è originaria la sua famiglia.