
"La notizia del ritrovamento sul mercato antiquario di una lettera datata 13 febbraio 1524, inviata dal duca Alfonso I d’Este a Ludovico Ariosto, che all’epoca era Commissario Generale della Garfagnana, se da un lato ci riempie di gioia dall’altro ci rattrista e ci indigna". A dirlo è l’architetto Claudio Palandrani, presidente dell’associazione Apuamater. "La preziosa missiva è risultata sottratta dall’Archivio di Stato di Massa, dove era conservata dalla fine dell’Ottocento. Questa la bella notizia. Quella che invece ci rattrista e ci indigna – dice Palandrani – è che nessun rappresentante del Comune di Massa era presente alla riconsegna del prezioso documento. Anche in considerazione del fatto che erano invece presenti il sindaco di Castelnuovo di Garfagnana, Andrea Tagliasacchi e altri autorevoli rappresentanti della vicina lucchesia e del mondo archivistico. Vero è che il Comune di Massa è commissariato, ma altrettanto vero è che si poteva e si doveva trovare il modo per onorare adeguatamente, con la presenza di una rappresentanza dell’amministrazione, tanto il rappresentante dello Stato, il prefetto Guido Aprea, quanto gli autori dell’eccezionale ritrovamento e della riconsegna alla città del bene trafugato. Agli illustri esponenti dell’Arma e a tutti i carabinieri del nucleo tutela dei beni culturali, a nome dell’Associazione Apuamater desidero esprimere tutta la gratitudine sincera per lo straordinario lavoro svolto, che ha restituito alla nostra comunità un documento importante. Anche se Massa non sa talvolta mostrarsi all’altezza delle circostanze, ci sono cittadini e associazioni che sanno l’eccezionalità dell’evento".