La battaglia al virus parla massese: scoperto farmaco contro il Covid

Il medicinale anti-tumorale della ricercatrice Anna Matilde Lithgow fondamentale per uscire dall’incubo

Nel riquadro, la dottoressa che ha scoperto la cura anti-covid

Nel riquadro, la dottoressa che ha scoperto la cura anti-covid

Massa, 30 gennaio 2021 - Si chiama Anna Matilde Lithgow, domenicana ma cresciuta a Massa, la ricercatrice la cui scoperta è alla base del nuovo farmaco antitumorale risultato molto più efficace del Remdesivir contro il Covid-19, l’Aplidin. Lithgow oggi vive e lavora in Spagna, all’università di Salamanca dopo una carriera accademica internazionale che l’ha vista anche negli Usa, ed è proprio all’Università dell’Illinois in America che nel 1989 aveva scoperto come un composto derivato dall’Aplidium Albicans, un’invertebrato marino bianco dalla forma tonda, fosse antivirale, antitumorale ed al contempo avesse una bassissima tossicità.

Questa scoperta avvenne al tempo per caso, la Lithgow racconta che "un ragazzo che stava facendo la tesi su un composto simile a quello che stavo studiando io, aveva avuto risultati molto simili ai miei; solo che il suo composto era già conosciuto e testato, il mio ancora era da scoprire.

All’inizio ho pensato che ci fosse stata una contaminazione nel mio composto con il suo, visto che lavoravamo vicino, ma dopo essermi spostata e dopo aver ristudiato l’Aplidium mi sono resa conto che non c’era stata nessuna contaminazione, perché i risultati del mio composto erano i medesimi nel primo e nel secondo studio". Come disse Herbert Brown, premio Nobel per la chimica nel 1979, "c’è sempre una parte di fortuna imponderabile"; così a distanza di anni l’Aplidin è stato testato contro il Covid-19 ed è risultato, da studi condotti dalla casa farmaceutica spagnola PharmaMhar, il miglior potenziale farmaco finora testato 30 volte più efficace del Remdesivir, con tanto di articolo di conferma sulla prestigiosa rivista Science.

A passare però inosservata è la nostra Lithgow, che ci ha raccontato la sua storia e come la sua ricerca sia la base di questo raggiungimento potenzialmente salva-vite. "La ricerca di base, quella di cui mi occupo io, è quella che passa più inosservata, che riceve meno fondi e che viene meno considerata dai media, ma è anche quella più fondamentale, ecco perché riceviamo finanziamenti dagli stati e non da privati" commenta la ricercatrice. "Anche se ci sono pochi fondi è importante capire che dove ci sia capacità e volontà si possono creare persone altamente qualificate, specializzate, perché l’idea e lo studio sono alla base di tutto. Quando ho scoperto i risultati dell’Aplidium ed ero in America me ne sono dovuta andare dopo 9 mesi perché si temeva per il brevetto di questa ricerca, che nel corso degli anni si è appunto scoperta essere assai efficace."

La ricercatrice apuana si occupa di determinazione strutturale, che spiegata così come lei ha fatto con noi, consiste nello scoprire in una mano (che rappresenta la molecola), dove si trovi e quale sia ogni singolo dito. Lithgow ha frequentato a Massa il Liceo Scientifico Fermi e la Malaspina prima di trasferirsi all’estero, e di quel periodo ricorda: "la formazione e l’educazione di quelle medie e di quei licei che ho ricevuto in Italia tirano fuori dalle persone le migliori capacità. Io se sono la persona di ora lo devo a quegli anni di studio che ho passato a Massa, perché mi hanno formato al meglio per il mio futuro. Quello era un periodo pieno di vita, di idee, eravamo un gruppo di giovani studenti volenterosi e capaci, e questo bagaglio di esperienze formative me lo sono portato dietro per tutta la vita e per tutto il mondo" Qui a Massa c’è ancora parte della sua famiglia, i suoi cugini e la sorella Maresa Lithgow, professoressa del Liceo Classico, e d’ora in avanti anche una cittadinanza sicuramente fiera della storia di una dominicana cresciuta e formatasi nella loro città, per dare poi alla ricerca internazionale un contributo fondamentale per la lotta al covid-19.