
di Cristina Lorenzi
Un altro accorpamento che si abbatte come un colpo dimannaia sulla città. E’ il trasferimento degli ufffici di Italgas che dopo 130 anni in città vanno alla Spezia con la conseguente chiusura dello sportello di via Elisa. L’accorpamento della sede di carraa contribuisce a u n ulteriore impoverimento del centro e delle sue attività, ol tre a creare un pericolo per il livello occupazionale del’azienda. Così Nicola Del Vecchio, segretario della Filctem della Cgil interviene sulla questione e lancia l’allarme: "Servono investimenti e programmazione". Esprimendo grande preoccupazione in merito alla possibile chiusura della sede di Italgas con il conseguente trasferimento della struttura a La Spezia, Del Vecchio sostiene: "Sono mesi che denunciamo questa situazione, purtroppo inascoltati. Viviamo una condizione nella quale ai pensionamenti non sono corrisposte nuove assunzioni. I lavoratori in uscita dovrebbero essere affiancati dai nuovi per la trasmissione delle conoscenze che nel nostro settore non si possono acquisire dall’oggi al domani, ma occorre una programmazione lungimirante che il mancato turnover mette a rischio dato il numero esiguo di lavoratori rimasti con sede Carrara. La nostra società è presente sul territorio dal lontano 1893. Negli anni 80 si è sviluppata una presenza che ha portato la sede di Carrara ad essere un dei centri direzionali territoriali del centro Italia. La presenza di Italgas in provincia negli anni è progredita con acquisizione di nuove concessioni che hanno permesso la metanizzazione di diversi comuni della Lunigiana, dando quindi un servizio costante e sicuro con il supporto dei lavoratori che fino a qualche anno fa era nell’ordine di una trentina di unità circa, numero peraltro in linea nel rapporto utenti ipendenti con quanto previsto dalle esigenze organizzative del vecchio bando di gara, ancora disatteso, di aggiudicazione del servizio di distribuzione nel ambito territoriale di Massa-Carrara. Oggi la società – prosegue Del Vecchio – se da un lato sta incrementando il patrimonio tecnologico con le innovazioni più avanzate, reti digitalizzate, dotazioni tecnologiche avanzate per operai (caschi con telecamera, Ipad etc.) da un altro invece sta perdendo di vista quel patrimonio consolidato nel tempo sia materiale che immateriale che sono i valori alla base della società; qui ricompresi. I lavoratori con la loro professionalità che è sempre stato un bene caratterizzante e distintivo data la natura del servizio svolto, maturata negli anni con l’esperienza e la formazione continua necessaria a fare fronte a un lavoro così pericoloso per l’integrità degli addetti e dei cittadini utenti. Inoltre il patrimonio immobiliare non è più mantenuto nelle condizioni adeguate a garantire il valore dello stesso, la palazzina di Marina lasciata al decadimento completo e con gli uffici di via Elisa con carenze nella manutenzione ordinaria che creano problemi di sicurezza ed igiene, come più volte evidenziato, ma che ad oggi non ha trovato adeguato riscontro da parte delle funzioni preposte. Ciò ci fa pensare ad una volontà palesemente non mascherata da parte del personale direttivo di arrivare a una dismissione progressiva della presenza della società sul territorio. Come organizzazione sindacale continuiamo con forza a chiedere al più presto un necessario chiarimento ed un intervento che sia propedeutico al ripristino del numero congruo di lavoratori proporzionati agli utenti, la ripresa delle manutenzioni necessarie agli edifici per far sì che vengano ristabiliti i livelli di normalità, il tutto finalizzato a mantenere una sede come quella di Carrara nelle condizione che merita per un lavoro certo e duraturo al servizio degli utenti del territorio".