
L’inquinamento da polveri sottili nella zona di Alteta e in particolare su via Dorsale finisce in un secondo esposto firmato dai cittadini e inviato a tutti gli organi competenti, a partire dalla Procura e da Arpat per finire alle forze dell’ordine e al sindaco Francesco Persiani (nella foto). A far sentire la sua voce è il comitato ‘Mo Basta’ tramite Giancarlo Casotti, nato ormai ben 24 anni fa, nel 1998 per difendere la salute degli abitanti della zona. "L’esposto – sottolinea Casotti - prende di mira un’azienda, del territorio di Alteta ma siamo fortemente convinti che il problema delle polveri sia esteso a tutto il comprensorio della zona industriale. In particolare contestiamo ad un’azienda le lavorazioni a cielo aperto , la movimentazione interna della marmettola che con il vento si alza e crea polvere, contestiamo il nuovo impianto che a nostro parere non rispetta le normative vigenti in termini di rumore. Alteta, quartiere di circa 700 persone dimenticato dalle istituzioni locali ma la nostra voce la faremo sentire sempre".
Nell’esposto il comitato mette nel mirino una ditta "che opera nella frantumazione di pietre dello scarto del marmo e nella movimentazione della marmettola. Svolge attività lavorative non rispettando le normative vigenti in termini ambientali e acustici. E’ ormai frequentissimo vedere all’interno dell’attività nuvole di polvere durante il passaggio dei mezzi pesanti durante le operazioni di carico e scarico, la tramoggia è accesa notte e giorno, mezzi pesanti che entrano ed escono senza le protezioni, montagne di marmettola accatastata e non coperta che con l’azione del vento si sollevano nuvole di polvere, rumori assordanti durante la frammentazione delle scaglie e sopratutto il nuovo impianto di lavorazione acceso notte e giorno".