
Iniziata la resa dei conti nel Pd "Un congresso è inevitabile" Manenti lascerà la segreteria
di Alfredo Marchetti
Partito democratico alla resa dei conti. La sconfitta alle ultime amministrative di Massa ha aperto una riflessione nel partito del Nazareno. Nell’aria le dimissioni del segretario provinciale Enzo Manenti, che nell’ultima riunione territoriale ha già anticipato che si farà da parte subito dopo la conclusione della festa provinciale del partito, in programma a metà estate a Ca’ Michele di Carrara. Un cammino iniziato alcuni anni fa, che sembra destinato alla conclusione. Sarebbe pronto a lasciare anche il segretario comunale di Carrara, Gian Luca Brizzi: al suo posto entrerebbe una figura vicina alla segretaria nazionale Elly Schlein. Per il momento non si muove il collega di Massa, Enzo Romolo Ricci: si era messo in discussione già da dopo il voto, ma per il momento sembra rimanere in sella, in attesa del tanto richiesto congresso. Il sindaco di Montignoso e presidente della Provincia Gianni Lorenzetti lo vede come unica strada da percorrere per rivitalizzare un partito che con la débacle massese ha al suo interno fratture da rimarginare, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali in Lunigiana e delle probabili elezioni provinciali.
Come sta il partito?
"Io credo che sia necessario un congresso il prima possibile. Non possiamo far finta di nulla e continuare a chiamare in altri modi quella che, a tutti gli effetti, è stata una sconfitta a Massa. Possiamo lodarci di un fantomatico bel risultato, ma la realtà dei fatti è che non siamo al governo della città. Ora dobbiamo affrontare la crisi: ci siederemo a un tavolo per fare una discussione franca, per prendere visione anche dei risultati che ci sono stati alle primarie nazionali e alle amministrative. Dopo di questo siamo chiamati a ricalibrare l’azione politica del partito. Senza di questo siamo destinati a ripetere gli stessi errori".
Il gruppo dirigente è arrivato al capolinea?
"Il gruppo dirigente ha delle responsabilità, ma torno a ripetere che si debba fare il congresso per un punto e da lì ripartire. Abbiamo assistito alle ultime amministrative a un passaggio di alcuni dei nostri verso altre destinazioni, anche questo ci dovrebbe far riflettere. Il partito non è più quello di 3 anni fa, data dell’ultimo congresso, dobbiamo aggiornarci. E pensare che su Massa c’era una grande possibilità di vittoria: il centrodestra era spaccato, uno scenario del genere difficilmente potrà ripresentarsi".
Non c’è nulla da salvare?
"Io sono dell’idea che lo stesso gruppo dirigente attuale possa restare in carica, ma deve essere legittimato dalla base. Non sono per fare ’tabula rasa’ delle persone, io sono per dialogare sui temi. Da salvare sicuramente c’è l’ingresso di tanti giovani che si sono impegnati per il partito: sono da tutelare e valorizzare. Ma attualmente non sono all’interno della dirigenza, credo sia fondamentale farli entrare. C’è poi la presenza di Articolo 21 che deve essere anche’essa valorizzata".
Quali saranno le prossime mosse?
"Auspico un congresso entro ottobre per avere una linea comune. Poi dovremo affrontare i prossimi appuntamenti elettorali della Lunigiana e le probabili elezioni provinciali. Il segretario Manenti ha annunciato le sue dimissioni: avverranno al termine della festa provinciale. Sarà necessario un commissario che ci traghetti a quella data. Non possiamo più permetterci di essere divisi: una volta ritrovata l’unità saremo chiamati a parlare con i cittadini e presentare a loro le soluzioni ai problemi".