
di Angela Maria Fruzzetti
Oltre duecento persone hanno fatto visita al presepe vivente organizzato nella frazione montana di Resceto. Dopo l’apertura del 17 dicembre, il presepe vivente con oltre 20 figuranti si ripete oggi dalle ore 15 alle 19. L’iniziativa, organizzata dall’associazione Resceto Vive, ha coinvolto i residenti del paese che hanno impersonato i figuranti della tradizione natalizia: centurioni e popolani, pastori, ciabattino, arrotino e filatrice oltre che cavatori e lizzatori. "Il presepe e la befana sono nati per far rivivere il paese di Resceto – osserva il coordinatore, Nino Mignani –. Non vogliamo scimmiottare nessuno ma partire da quello che siamo: un borgo incastonato sotto le Apuane, ai piedi della via Vandelli, una volta paese di lizzatori, cavatori e pastori. Un paese che vive le trasformazioni della nostra società e dunque le difficoltà dello spopolamento, dell’invecchiamento della popolazione residente e spesso della poca attenzione e il disinteresse delle amministrazioni pubbliche".
Un presepe per ’resistere’, dunque, e portare gente in un paese sempre più isolato, abbarbicato sulle rocce della Tambura. Non c’è bisogno di creare scenografie artefatte: bastano il fuoco, le torce e la presenza dei pastori locali con capre e pecore per creare un’atmosfera suggestiva. E poi, il vin brulè preparato a fuoco vivo e i dolci sfornati dalle donne di Resceto fanno la differenza. L’Azione Cattolica del presidente Marco Leorin ha prestato i costumi mentre materiali e oggetti fanno parte del Museo Etnografico degli Oliveti ’L. Bonacoscia’, messi a disposizione dal direttore Giuliano Marselli. Il presepe si ripeterà il 6 gennaio, per Befana, a chiusura delle festività natalizie.
Tuttavia, per chi avesse voglia di inoltrarsi in suggestivi sentieri, in scenari tra rocce e boschi di castagno, un suggestivo presepe si può ammirare anche alla Maestà della Freddana, a Forno, nella zona Pian dei Santi, allestito da Ennio Fialdini ed Elena Fruzzetti. Il presepe è segnalato nel percorso Terre dei Presepi (N 90) per la sua originalità, essendo in mezzo al bosco, illuminato da un sistema di luci che partono e si spengono da sole dopo 6 ore.
Riflettori puntati anche sul millenario paese di Antona che, anche quest’anno, si appresta a trasformasi nel ’Borgo dei cento presepi’. Dopo l’accensione della ’stella natalizia’ dell’8 dicembre, e che accompagnerà i visitatori fino all’8 gennaio, il borgo è aperto ad accogliere le persone che vorranno ammirare gli oltre cento presepi allestiti in ogni angolo.
Anche il paese di Pariana offre uno scenario incantevole dopo il tramonto, con una luminaria nel cuore antico del borgo ed alcuni presepi e decorazioni appoggiate sui davanzali delle finestre.
La Corte di Lavacchio, come ogni anno, espone ai fedeli e ai visitatori alcune rappresentazioni sacre della natività presenti nelle chiese dei borghi di Castagnetola, Lavacchio e Bergiola e Bargana.
Salta anche quest’anno il tradizionale presepe meccanico della Rocca che veniva organizzato nello spazio attiguo della chiesa della Madonna del Carmine, organizzato dalla Pro Loco Malaspina così come non ci sarà il tradizionale presepe vivente di Cinquale, iniziative natalizie che il Covid ha messo in seria difficoltà.