
di Alessandra Poggi
I gatti della scuola erano parte della sua famiglia, li sfamava e li curava come figli. Aveva dato un nome a ognuno di loro e nel suo cuore occupavano un posto speciale. Purtroppo una malattia fulminante ha strappato Ilva Carrino (nella foto),, 55 anni, all’affetto dei suoi cari e alla sua colonia felina delle scuole medie ’Dazzi’ di Bonascola, dove lavorava come operatrice. Ora i gatti delle scuole, come li chiamano tutti, sono orfani. Non hanno più l’amata Ilva a cui fare le fusa per ringraziarla del cibo e delle coccole, non hanno più qualcuno che si prenda cura di loro non badando alla pioggia, al freddo o al caldo canicolare. Ma l’amore di Ilva per quei gatti non è passato inosservato. Colleghe e insegnanti sapevano di questa sua passione, dalle vetrate la osservavano mentre si prendeva cura di loro, anche solo con una carezza. E così hanno deciso di fare qualcosa che l’avrebbe resa felice: una raccolta fondi per quei micetti. In totale sono stati raccolti 220 euro. Una piccola cifra, ma importante per ricordare la generosità che l’ha sempre contraddistinta. Ilva era una persona solare, umana, che sapeva ascoltare tutti. I ragazzini e le ragazzine della scuola facevano a gare per abbracciarla, saltarle in braccio o raccontarle episodi di vita. Il ricavato della raccolta è stato consegnato dal marito Enrico de Lise alle volontarie dell’associazione Sos Randagi, che da ora si prenderanno cura anche dei suoi gatti. Una simile raccolta e sempre per Sos Randagi la sta facendo anche il figlio Claudio di 28 anni. Napoletana di origini Ilva si era trasferita a Carrara all’età di 26 anni. Un ricordo nelle parole dell’amica Giada Onorati: "per me era come una zia – ricorda – Ilva era una persona sempre solare e disponibile con tutti. Per lei i gatti erano amore puro. In lockdown non c’è stato giorno che non abbia fatto l’autocerficazione per andare da loro. Li amava con tutto il cuore. Aveva adottato anche Greta, una gattina maltrattata arrivata dalla Sicilia a Carrara grazie ad una staffetta. Ilva metteva l’amore in tutto quello che faceva, in cucina, nell’allevare le orchidee, nel suo piccolo orto ricavato nel giardino di casa". Questo invece il ricordo dell’associazione Sos Randagi: "sentiamo una profonda amarezza per la perdita di una grande donna, sensibile e generosa. l suo amore per i gatti lo conoscevano tutti, i gatti l’hanno accompagnata, confortata, ispirata e spinta a proteggerli finché è stata in vita. Per questo chi l’ha amata ha deciso di renderle omaggio facendoci una donazione, che servirà per continuare ad aiutarli, anche e soprattutto in suo ricordo".