
Al Museo Diocesano di Massa prosegue la mostra di Iginio Balderi. Dal titolo “Omne vivum ex ovo” questa retrospettiva presenta 15 opere del grande sculture nato a Pietrasanta esposte negli ambienti esterni e le sale del museo. Aperta da giovedì a sabato dalle 21 alle 24. Il museo apre di nuovo le porte all’arte contemporanea dopo la chiusura a causa dell’emergenza sanitaria Covid. Balderi è scultore riconosciuto a livello internazionale per la ricerca formale sempre all’avanguardia e che ha vissuto tra la Versilia, Milano e gli ultimi anni in Olanda. La mostra rimarrà aperta fino al 4 ottobre ed è curata da Mauro Daniele Lucchesi e organizzata dall’Associazione Quattro Coronati di Massa insieme all’Archivio Iginio Balderi. Il percorso espositivo presenta 15 sculture in bronzo, fibra di vetro e marmo, che ripercorrono in parte la vita artistica di questo grande scultore: da “Giocolieri” opera in bronzo del 1959, alle più recenti “Spirale” opera in marmo del 1980, “Città” sempre opera in bronzo del 1990, fino ad alcune opere di grandi dimensioni come “Eos”, tutte collocate nello splendido giardino ottocentesco, nell’androne del Palazzo e nelle sale del museo. Nel loro silenzio queste sculture “raccontano la presenza umana” in dialogo con i capolavori di arte sacra presenti nel Diocesano: da Jacopo della Quercia a Bernardino Del Castelletto, offrendo una visione davvero particolare, suggestiva e inedita delle opere di Balderi. Sculture a cui il passare del tempo non ha tolto loro l’attualità, la contemporaneità della forma e del significato, apparentemente semplici nel loro estetismo. Queste immagini stilizzate catturano lo spettatore con il loro fascino misterioso risvegliando il segno primordiale della forma pura ed essenziale; l’uovo, la spirale, la città, il totem, simboli archetipici che affondano le radici nella storia dell’uomo e che Balderi rielabora, con una sperimentazione formale, rigorosa, volta alla ricerca di un simbolismo universale. Partendo da forme naturali (lo stelo flessibile delle piante, le canne, l’uovo), la manipolazione creativa dell’artista ne ha estrapolato i dati formali applicandoli alle proprie esigenze funzionali ed espressive.
"Appare subito incisiva l’indagine artistica di Iginio Balderi – spiega il curatore Mauro Daniele Lucchesi – dove nei caratteri severi di una figura solida interagiscono la staticità e la centralità con le spinte all’elevazione ed alla circolarità, per giungere al movimento stesso come esperienza attiva nell’itinerario della percezione del volume. La suggestione del titolo – prosegue - ci indica la strada da percorrere per avvicinarci a passi leggeri alle sue opere, per coglierne appieno i significati arcani che le rendono ancora oggi così contemporanee, il desiderio dell’uomo di ascendere verso l’alto di carpire il senso della vita non ha tempo".