
Dieci tecnici, cinque dirigenti e cinque associazioni capaci di interpretare, in campo e fuori, il valore sociale dello sport come strumento di inclusione e di integrazione. Questo è stato il Premio Mondonico, che si è svolto a Roma e ha visto tra i premiati un lunigianese d’adozione. Il riconoscimento si ispira alla figura di Emiliano Mondonico, calciatore, allenatore e interprete della dimensione partecipativa dello sport. Tra i tecnici è stato premiato Furio Dioguardi, originario di Genova, che vive a Pontremoli da anni, tanto da sentirsi lunigianese a tutti gli effetti. Insegnante al liceo di Villafranca e di Pontremoli, tecnico di sitting volley, è impegnato nel promuovere lo sport come strumento di inclusione e recupero di persone fragili, visto che ha lavorato con disabili, carcerati, tossicodipendenti. A Bagnone, in particolare, ha portato per un periodo il Sitting volley, che si pratica da seduti. "Il Sitting è stato inventato nel 1956 in Olanda da un medico - spiega Dioguardi - come forma di riabilitazione dove contasse anche la motivazione sportiva. In Italia è arrivato nel 2011". "Abbiamo premiato - ha detto Vito Cozzoli, presidente e Ad di Sport e Salute - i campioni dello sport sociale che hanno scelto di puntare su un obiettivo che non è il risultato agonistico ma l’azione educativa".
Monica Leoncini