Il Polo: "Si faccia chiarezza sulla Casa di comunità"

Il Polo Progressista e di Sinistra chiede chiarezza su ritardi e finanziamenti per la Casa di Comunità di Massa, evidenziando rischi di non realizzazione e ridimensionamento dei servizi sanitari.

Il Polo: "Si faccia chiarezza sulla Casa di comunità"

Il Polo: "Si faccia chiarezza sulla Casa di comunità"

"Casa e ospedale di comunità alla stazione di Massa, chiediamo a Regione, Asl e sindaco di Massa che si faccia chiarezza su questa storia e che, finalmente, si adotti un metodo di trasparenza e di verità". Lo chiede il Polo Progressista e di Sinistra a poche ore di distanza dalle ultime notizie emerse dalla cabina di regia dell’Asl Toscana Nord Ovest: "Il progetto definitivo ed esecutivo non è ancora pronto, pare vi siano ancora contrasti tra i progettisti della casa di comunità e i controllori dei costi. Ciò sta accumulando ritardi ormai ingiustificabili. Nel corso dell’ultima riunione della cabina di regia, l’Asl posticipava l’avvio dei lavori alla fine di giugno, previsione ottimistica tenuto conto di tutte le procedure burocratiche". Secondo il Polo, che in consiglio comunale è rappresentato da Daniela Bennati (nella foto), non c’è neppure certezza sul "finanziamento dell’intervento attraverso il Pnrr. Infatti, con varie manovre, si sono tagliate risorse considerevoli alla sanità, con l’inaccettabile risposta da parte del Governo che quei fondi saranno rimessi attraverso le risorse del cosiddetto articolo 20, che annualmente viene alimentato dalla legge finanziaria. E il pericolo di un definanziamento di molte strutture è molto alto. La Regione sostiene che, qualora l’intervento di Massa non fosse finanziato dal Pnrr, verrebbe dirottato sull’articolo 20 – prosegue il Polo – ma nel ‘Piano di investimenti’ da 112 milioni, recentemente approvato dalla giunta, non figura neppure un euro per la Casa di comunità massese. Da notizie che circolano pare che il costo complessivo della struttura sia lievitato di 5-6 milioni, circostanza che rende ancora più complicato l’intervento". Problemi strutturali a cui si legano poi quelli del personale, con le carenze che restano preoccupanti fra medici e infermieri. "I fatti ci portano a ritenere che sia molto alto il rischio oggettivo che tale importante struttura non venga realizzata – conclude il Polo –. Il pericolo di non avere la nuova struttura e, nel contempo, arrivare a un ridimensionamento dei servizi erogati in via Bassa Tambura, come previsto dal piano al momento bloccato, è una circostanza negativa da mettere sul conto".