Il ‘pathos’ nelle sculture di Pancani

La passione per l’arte coltivata fin da bambino e cresciuta all’Accademia con il docente Franchi

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Dai disegni di bambino alle sculture da adulto, dalla fantasia trasferita nel pongo e nei Lego, alle opere di un artista che si esprime attraverso la materia. E’ la storia di Alessandro Pancani, giovane scultore carrarese emergente. "Da bambino disegnavo tantissimo, anche in spazi dove non si poteva – racconta Pancani – a scuola persino sui fogli delle verifiche, dopo tre anni di liceo scientifico ho voluto cambiare e andare all’artistico, dopo la maturità all’Accademia ho scelto di specializzarmi in scultura". In accademia è seguito da Mauro Franco Franchi, suo docente e ispiratore. "Mi piace raffigurare donne in carne, ma mi interessano anche le figure di anziani" dice Pancani che nel lavoro di tutti i giorni si dedica ad arte funeraria e bassorilievi. Classe 1996, una laurea triennale alla Accademia di Carrara con il massimo dei voti,ha alle spalle uno stage nel laboratorio di marmi Pedrini, ha partecipato al primo simposio di scultura e pittura ‘En plain air’ di CastelFalfi, poi il premio Sergio Dati di Massa; ‘Torano notte e giorno’; nel 2020 premio internazionale di scultura ‘Edgardo Mannucci’ ad Arcevia. Nelle opere ricerca dello sviluppo di una schematizzazione evocante il pathos a cui tendono gli autori primo ’900.

Maurizio Munda