
Il mare ’mangia’ ancora. Emergenza sulla costa. Devastazione nei bagni. L’acqua arriva in strada
La costa è ancora una volta flagellata dall’impeto del mare. Dalla Partaccia a Poveromo la fotografia è allarmante. Il bagno Palmo Mare, a Ronchi, rischia per la seconda volta di essere travolto dalle onde. Alla Don Gnocchi, a Marina di Massa, il mare ha scavalcato il cancello mettendo a rischio le attrezzature sanitarie conservate nei magazzini. Al bagno Marchini, ancora una volta, il mare è arrivato alle cabine superando in alcuni punti le strutture e allagando la strada. Anche a Poveromo però in alcuni stabilimenti, come il bagno Serena, l’acqua è arrivata alla veranda e nella spiaggia ha scavato lasciando scalini profondi. L’entità dei danni si saprà a... mare calmo, sperando che un po’ di sabbia venga restituita al litorale, anche se in termini di volume difficilmente verrà recuperata.
Il litorale massese è in forte emergenza. Lo è da anni. Le mareggiate di questi mesi stanno modificando irrimediabilmente la linea di costa mettendo in ginocchio gli operatori balneari e quindi i turisti. Nella zona della Partaccia, a ogni mareggiata, se ne vanno via metri di sabbia e le scogliere necessitano di manutenzione per resistere alla forza delle onde. Nella zona della Don Gnocchi e del bagno Marchini lo scenario è agghiacciante. Com’è possibile che una struttura sanitaria di eccellenza che ospita pazienti da tutta Italia non venga protetta? Com’è possibile che ogni anno vengano portati metri cubi di sabbia con i ripascimenti al bagno Marchini che poi vengono inghiottiti alla prima mareggiata? Com’è possibile che non si pensi a interventi più efficaci a protezione dell’arenile? Si tratta infatti di difesa del territorio e poi di difendere una delle economie più importanti del comune di Massa: il turismo balneare diretto e indiretto. Per non parlare del fatto che si pensa a ampliare il porto di Carrara che è il responsabile principe dell’erosione.
Ieri mattina lo scenario al bagno Palmo Mare sembrava il ricordo di una decina di anni fa, quando una forte mareggiata devastò e buttò giù la struttura che poi è stata ricostruita. Le onde in certi momenti hanno superato i 3 metri di altezza e in questo tratto di costa sono due le correnti che si scontrano picchiando negli stabilimenti centrali ai pennelli che non riescono a frenarne la potenza. Quindi il mare entra fino alla struttura, invadendo la zona dedicata alla ristorazione e ritirandosi mangiando metri cubi di sabbia. Sempre a Ronchi anche il bagno Europa vive la stessa condizione. Le paratie messe dagli operatori balneari per frenare la corsa del mare sono state buttate a terra e l’acqua naturalmente e per l’ennesima volta ha inondato la veranda del punto ristoro. Ma questa storia è simile a quella di altri stabilimenti della zona. La paura è che se non si trovano soluzioni efficaci la stessa sorte di Marina di Massa e di Ronchi tocchi anche Poveromo che sta già vivendo il prologo della storia. Le spiagge lunghe ormai non ci sono più e gli stabilimenti si sono attrezzati con paratie a protezione delle strutture che a volte come è successo ieri vengono superate dal mare.
"La mareggiata – commenta Itala Tenerani, presidente del Consorzio Balneari Massa – ha la stessa intensità di quella del 2018 che fece danni in tutta la costa toscana, solo che in questi 5 anni il litorale è più danneggiato quindi il fenomeno meteo marino è più devastante rispetto ad allora. In questi anni, infatti, il mare si è portato via un’enorme quantità di metri cubi di litorale. L’appello che solleviamo è sempre lo stesso: intervenire il prima possibile per preservare e tutelare l’ambiente e tutte le attività economiche legate al turismo balneare".