
Il laboratorio è off limits da mesi "E il corso odontotecnico è monco"
Hanno messo in atto una protesta pacifica ma sono delusi e arrabbiati. Sono i ragazzi – con i genitori al loro fianco – della scuola Salvetti, che devono destreggiarsi con condizioni poco semplici per quanto riguarda la possibilità di sfruttare determinati spazi, specie laboratoriali. Ieri mattina, dopo la protesta andata in scena lo scorso novembre proprio sulle difficoltà nella gestione degli spazi, i ragazzi si sono trovati ancora una volta sotto palazzo civico con l’obiettivo di chiedere di essere ascoltati e poter risolvere le difficoltà. Con loro sono preoccupati anche i genitori, che vogliono per i figli il meglio in fatto di percorso di studi.
"Mia figlia frequenta la classe seconda E della scuola Salvetti di Massa centro – spiega Elisa Bombardi, a nome anche di molti altri genitori – Ancora, ad oggi, sia il sindaco che la Regione si rimbalzano le responsabilità sul mancato allestimento dei laboratori di odontotecnica. La scuola che appunto hanno scelto i nostri ragazzi". La signora ’fotografa’ nello specifico la situazione del laboratorio di odontotecnica, che "non è stato ancora adibito: gli strumenti, i macchinari, i banchi e quant’altro sia necessario sono presenti – sottolinea – Ma si trovano a scuola, imballati, ormai da un po’. Quando manca la corrente elettrica, quando manca l’autorizzazione sismica... Non se ne viene a capo. Noi collaboriamo in modo attivo come genitori con la preside e con il professore, ai quali non manca certo la volontà di offrire il meglio agli studenti. Anzi. Quando si decide di avviare una scuola di questo genere almeno le cose basilari ci devono però essere. Non si capisce di chi sia la responsabilità di questa situazione, c’è un rimpallo continuo. Siamo stati ricevuti dal sindaco, abbiamo scritto alla Regione e ci siamo spesso interfacciati con il docente di odontotecnica che segue passo passo la vicenda.
Ieri mattina i ragazzi sono andati sotto il Comune per protestare ancora. Sono stati accolti dal sindaco, nella persona di un loro rappresentante. "Il problema è che il primo cittadino ha detto loro di cercarsi altri laboratori, presso privati della zona – prosegue la madre della studentessa – Una risposta che non va bene, si presenterebbero con una simile modalità poi casomai anche delle difficoltà dal punto di vista dell’assicurazione. E poi gli spazi ci sono, il laboratorio c’è e anche arredi e strumenti per allestirlo. Noi tutti genitori siamo molto arrabbiati e delusi dal nostro sindaco. Siè voluto fare una scuola di odontotecnica, senza però il reparto apposito. Ma la pratica è fondamentale in un contesto didattico di questo tipo, siamo allarmati perché entro il quinto anno devono potersi misurare con gli strumenti del caso. Siamo già a febbraio e non si trova una soluzione".
Nei prossimi giorni ci saranno nuovi passi che genitori e studenti sono pronti a fare per risolvere la questione. "Abbiamo un incontro il 13 come genitori fuori dalla scuola per fare il punto della situazione, mentre il nostro rappresentante d’istituto l’indomani vedrà il sindaco – conclude Elisa Bombardi – Se l’incontro non darà frutti, decideremo nuovamente come muoverci, finché non avremo risposte. Quel laboratorio deve essere adibito: ci sono tutti i macchinari fermi, imballati nei cartoni. Tutto fermo, un investimento al momento sprecato". I genitori e i ragazzi hanno il supporto nelle loro rimostranze della scuola e del docente, "che vorrebbe fagli fare pratica e invece può sfruttare soltanto la teoria dei libri – dice ancora la signora – I calchi dei denti, per esempio, sono stati fatti in modo artigianale usando il sapone di Marsiglia, sfruttando i banchi tradizionali. Ma non ha senso".
Irene Carlotta Cicora