Il grido degli Africa Unite: "Torniamo a incontrarci. I social? Solo un’illusione"

Le icone del raggae italiano ospiti a Fosdinovo di “Fino al cuore della rivolta“

Il grido degli Africa Unite: "Torniamo a incontrarci. I social? Solo un’illusione"

Gli Africa Unite sono sulla scena musicale da oltre quarant’anni

Venti anni di valori condivisi, oggi più che mai attuali. E’ lo speciale compleanno del festival della Resistenza di Fosdinovo, “Fino al cuore della rivolta“, che prosegue con il suo cartellone fino a Ferragosto (ingresso libero). Un evento che si lega a doppio filo agli oltre 40 anni di attività degli Africa Unite, icone del panorama reggae italiano, ospiti stasera alle 22.30 della kermesse, che hanno da poco pubblicato il nuovo singolo “Uomini“, disponibile su store, piattaforme di streaming e in download gratuito su sito www.africaunite.com.

"Questa tappa del nostro tour a Fosdinovo ha un sapore diverso rispetto ai festival e alle piazze alle quali siamo abituati di solito – spiega Madaski, fondatore della band insieme a Bunna – Qui c’è un aspetto storico e di valori che oggi più che mai dobbiamo trattare con forza. Cosa che gli Africa Unite hanno sempre fatto nella loro lunga esistenza. Dal 1994-1995 quando uscì “Il partigiano John“, è rimasto la nostra bandiera comunicativa in merito a ciò che pensiamo. E non è mai mancato in tutti questi anni nel repertorio. Insomma, abbiamo da subito preso una posizione chiara".

Il festival della Resistenza rappresenta una riconosciuta occasione di condivisione e confronto. Il singolo “Uomini“ vuole stimolare una riflessione sui paradossi delle attuali guerre e fa riferimento al pericolo imminente di un punto di non ritorno nell’escalation di un conflitto mondiale. "L’invito, con un riferimento anche al testo de “Il partigiano John“, è non a imbracciare i fucili ma ad abbracciare le nostre coscienze – aggiunge – Ecco perché è importante un festival come quello di Fosdinovo, votato allo scambio del pensiero. Che dimostra tutta la lontananza dell’abuso di tecnologia rispetto ai movimenti veri di incontro tra le persone. Oggi più limitati rispetto a una volta. Lo scontro è con una socialità mediata o imposta, soprattutto dai social. Che sono una mera illusione: ci sono troppe persone che hanno troppo poco da dire, attraverso questo amplificatore digitale che abbiamo creato. Torniamo a parlare tra noi di valori e ideali. La musica purtroppo non ha il potere fisico e temporale di cambiare e risolvere le cose ma è un formidabile collante che dà forti input".

Il programma di oggi inizia alle 17.30 con il dibattito su “La ’lunga estate’ del 1944. Guerra ai civili lungo la Linea Gotica occidentale“ con Paolo Pezzino (presidente dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri-INSMLI), Agnese Pini (direttrice di Qn La Nazione, autrice del libro “Un autunno d’estate”, Chiarelettere 2023), Marco De Paolis (Procuratore generale militare presso la Corte d’Appello di Roma). Alle 21 arriva Jonathan Lazzini con ’L’ultimo discorso di Giacomo Matteotti nel centenario dell’assassinio’, poi alle 21.15 Gianmaria Sìmon con “Bagatelle”. Il dopo spettacolo sarà con Asia Minniti, voce recitante in “Heroides” di Ovidio, infine spazio all’esibizione musicale di Simone Stagi e Francesco Luigi De Antoni.

Irene Carlotta Cicora