REDAZIONE MASSA CARRARA

Il grande cuore di Claudio Cargiolli "Un quadro per finanziare la festa"

Il famoso pittore sta dipingendo un’opera da mettere all’asta: il ricavato aiuterà la manifestazione di Ponzanello

Il grande cuore di Claudio Cargiolli "Un quadro per finanziare la festa"

di Patrik Pucciarelli

Il pittore che dona il quadro per finanziare la festa del suo paese. Lui è Claudio Cargiolli, artista di Carrara nato a Ponzanello, un piccola frazione del comune di Fosdinovo. Ormai da 10 anni a Ponzanello si festeggia la festa del paese, verso la fine di luglio, dove vengono serviti piatti tipici locali e spettacoli d’intrattenimento. Quest’anno però non ci sono i soldi per l’evento, quelli arrivati dal comune di Fosdinovo servono per la pubblicità, come i manifesti. Cargiolli era presente alla riunione del paese con cittadini e amministrazione per trovare una soluzione e, a lui è venuta l’idea. "Quello che posso offrire io è di darvi una mano attraverso la vendita di un mio quadro -il pittore rivolgendosi ai presenti-. Sono molto affezionato a questi ragazzi che si danno da fare e sono dei coraggiosi. Lo fanno con amore per questo paese". Così propone un’asta e il ricavato sarà donato per coprire le spese della festa di paese. La vendita ci sarà il primo luglio, all’interno di una cena a pagamento che è già sold out. Anche i soldi della serata verranno messi nella cassa della festa. C’è curiosità per questo quadro, diversi mercanti chiedono informazioni.

"E’ in fase di lavorazione, non è ancora completato, lo sto finendo -continua-. Settimana prossima dovrebbe essere pronto per poi essere fotografato e archiviato. Il quadro è un 30 per 40. Rappresenta tre ballerine in un interno, una citazione di un piccolo disegno picassiano. Una matita a chiaroscuro di Pablo Picasso che io ho trasformato in pittura. Queste tre ballerine sono inserite in una stanza e sullo sfondo il mare. Danzano su un pavimento particolarmente ricco, di stile moresco ripreso dal Palazzo dei Normanni di Palermo. Un pavimento che esiste nella realtà, che naturalmente ho rimesso in prospettiva interpretandolo. Temi simili di ballerine le ho già fatte nel 2016 e nel 2017".

L’arte di Cargiolli è presente e passato in gallerie come la Forni di Bologna, la Orler di Venezia, la Florence art Gallery di Firenze e la Vannucchi di Prato. Ha iniziato a dipingere da ragazzo, aveva 14 anni, quando ha lasciato Ponzanello ed è venuto a Carrara. "Finita la terza media sono venuto a Carrara a frequentare il Liceo artistico Artemisia Gentileschi. Poi ho frequentato l’Accademia di Belle Arti, mi sono sposato che avevo 21 anni e ho avuto due figli. A Ponzanello c’è sempre la casa dei miei genitori, un posto di ricordi. Dall’età di 15 anni ho iniziato a dipingere. Dal primo giorno di liceo artistico sapevo già che volevo fare il pittore rientrava nella mia natura, nel mio mondo. A 18 anni la mia prima personale nella galleria ‘Fillungo’ di Lucca curata dal critico e grande storico dell’arte Pier Carlo Santini. Qua c’è stata una volta nella mia vita, l’anno era il 1971, l’interesse per la pittura ha raggiunto il culmine. Poi nel ’75 mi sono diplomato all’Accademia e le mie produzioni si sono arricchite di soggetti enigmatici, figure dai volti cancellati e composte per frammenti". Finiti gli studi inizia l’insegnamento.

"Ho iniziato a insegnare verso la fine del 1975. Sono stato per 10 anni a Mantova e Verona. Queste due città mi hanno dato la possibilità di conoscere le grandi gallerie milanesi, ero molto giovane, mi sono fatto le ossa. E’ stata la mia fortuna uscire dalla mia confort zone, quella di casa mia, e frequentare certi ambienti artistici. Ho fatto grandi sacrifici, ero già sposato con due bambini piccoli. Poi sono tornato a Carrara dove ho raggiunto la pensione insegnando nel liceo che mi aveva formato". Dal 1983 e negli anni a seguire, Cargiolli riesce ad assegnare ordine alle sue visioni e forma ai suoi sogni, la pittura prende a consolidarsi proprio nella misura in cui i volumi ,le forme e gli oggetti, si collocano sulla tela in un racconto fantastico. Gli accostamenti, le visioni e descrizioni diverse, concorrono alla costruzione di una realtà metafisica. Tale processo di ricerca e lavoro si incrementa e si concretizza dalla seconda metà degli anni 80.

"La seconda svolta c’è stata dopo la collaborazione con la galleria Forni di Bologna. Da quel momento sono iniziate le grandi fiere di Parigi, Bari, Madrid, Bologna, alle quali ho partecipato". Poi conclude. "In questo momento sono in studio a lavorare. Il quadro è sul terrazzino con la vernice che deve tirare, quando asciuga devo sistemare le velature".