FOSDINOVO (Massa Carrara)
A Fosdinovo, tipico borgo della Lunigiana ogni estate va in scena un festival dedicato alla Resistenza. Si chiama ‘Fino al cuore della rivolta ‘ e, organizzato dagli Archivi delle Resistenza, è il più importante a livello internazionale. Lo organizzano all’interno del museo audiovisivo della Resistenza, circondato da un bosco di castagni secolari, persone unite da ideali comuni che vogliono tenere alta la memoria e il ricordo di chi sacrificò la propria vita per consegnarci un Paese libero. Il festival giunto quest’anno alla sua ventesima edizione da oggi e fino al 15 agosto vedrà alternarsi dibattiti, spettacoli, teatro, riflessioni e socialità, e per gli amanti del turismo all’aria aperta, ci sarà anche la possibilità di campeggiare.
Questa manifestazione cresciuta negli anni è nata 20 anni fa su idea di un piccolo gruppo di volontari e volontarie, partigiane e partigiani che desideravano dare vita ad uno spazio di festa in cui la memoria della Resistenza potesse diventare uno spettacolo con arte e musica. Quest’anno il programma sarà ancora più ricco di eventi con dibattiti a partire dalle 17 su argomenti politici di attualità e incontri sulla memoria storica, mentre dalle 19,30 spazio alla gastronomia con i piatti tipici della zona. Inoltre sono previsti spettacoli con grandi nomi del teatro e della musica. Saliranno sul palco alcuni dei più affermati artisti nazionali fra cui Moni Ovadia, Neri Marcorè, Lella Costa, David Riondino, Bobo Rondelli e altri. Per l’anno del ventennale del festival tanti dibattiti quanti mai prima, con relatrici e relatori d’eccellenza: fra questi, la direttrice di tutte le testate del nostro gruppo editoriale Agnese Pini, Maurizio Maggiani, Benedetta Tobagi e Marco De Paolis.
Una kermesse nata e cresciuta in un territorio che in numero di vite ha contribuito alla lotta che ha liberato il Paese dal giogo nazifascista, e che ogni anno richiama un folto e appassionato pubblico proveniente anche da fuori regione. La manifestazione sarà anche un momento di riflessione sulla guerra e sulla pace, sulla lotta e sulla memoria con 56 ospiti che si alterneranno sul palco degli incontri. "L’impresa di questi vent’anni – spiegano gli organizzatori –, resa ancora più complicata dall’avvento drammatico del covid e dalla progressiva e dolorosa scomparsa di quelle straordinarie figure partigiane che del festival sono state ispiratrici, è stata possibile solo grazie alle decine di volontari dell’associazione Archivi della Resistenza e di tanti altri, provenienti da molte parti d’Italia che con totale spirito di gratuità, hanno messo grande passione e impegno consentendo al festival di crescere costantemente nel corso degli anni, rafforzando reti di relazione e avvicinando un pubblico affezionato, pertinace e assai eterogeneo, soprattutto in termini anagrafici. L’intento è quello di ritrovarsi insieme ogni anno a dimostrazione di un’atmosfera e di uno spirito senza tempo, ma anche animato da una straordinaria volontà di sperimentare, di contaminare linguaggi ed esperienze, tenendo ben saldo il timone dei valori che hanno ispirato allora la Resistenza e che dovrebbero essere oggi il sale della terra per ogni persona democratica, per tutti quelli che ambiscono a migliorare questo mondo".
Alessandra Poggi