Dopo le parole del sindaco di Casola Mattia Leonardi in merito all’ultimo consiglio comunale con focus sul disavanzo arriva la replica del consigliere Michele Ottolini dell’opposizione. "Abbiamo iniziato a parlare del bilancio e del disavanzo, vorrei sottolineare che, quest’ultimo è iniziato con la somma di 735.864 euro e un piano di rientro in 3 anni, dal 2024 al 2026, con rate da 245.280 euro. La Corte dei Conti però, ha trovato altre “irregolarità“ nei bilanci 2020/21 - spiega Ottolini - con un aumento del disavanzo di altri 54mila euro con piano di rientro in 2 rate da 27mila euro per gli anni 25/26, quindi il disavanzo è aumentato a 789.864 euro. E dove reperire le risorse? Certamente dall’evasione dei tributi: Tari, Imu, rinnovi e scadenze loculi, minori spese, vendita patrimonio comunale, aumento tasse".
In merito a quest’ultime, però, l’Imu era al 10% ed è stata aumentata per il 2025 al 10,6% massimo, la Tari - spiega Ottolini - era già al massimo, al 9,6% previsto da Arera, così pure l’addizionale Irpef allo 0,8% massimo previsto. Dagli aumenti del 2024 non è entrato pertanto nulla. Gli accertamenti per evasione della Tari, dal 2015 al 2020 a fronte dei 93mila euro effettivi, sono stati incassati 3.800 euro e i 90mila euro restanti sono da ritenersi crediti di dubbia esigibilità. Per l’Imu evasa, è stato dato l’incarico a una società di riscossioni, che ha inviato circa 280 accertamenti per il 2019: al momento non è stato possibile quantificare la cifra riscossa, staticamente poco, e quella di dubbia esigibilità. Per questi accertamenti però, la società, riceverà un compenso di 17mila euro per 3 anni, un totale di 51mila euro, naturalmente sugli accertamenti andati a buon fine. Nel contempo, dal prossimo anno scolastico il trasporto per gli studenti è aumentato da 108 euro annui a 180, quanto alla refezione il pasto da 4 a 5 euro per le elementari. L’Isee prima era da 0 a 6mila esenti, da 6mila a 10mila la tariffa ridotta del 50%,oltre i 10mila pagamento per intero. Dal prossimo anno scolastico, da 0 a 3mila euro esenti, dai 3mila ai 6mila il 50%,oltre 6mila pagamento intero. Le esenzioni quindi sono state dimezzate. Per quanto riguarda l’asilo nido, la cui apertura è stata sbandierata per settembre, devo chiarire - chiude - che il Comune deve per forza aprirlo in quanto la vecchia amministrazione aveva preso un finanziamento a fondo perduto con un bando Pnrr. La situazione non è certo idilliaca come la si vorrebbe far sembrare. Vogliamo vedere al più presto il consuntivo, i dati certi".
Roberto Oligeri