IRENE CARLOTTA CICORA
Cronaca

I segreti del cielo secondo Bernacca: "Meteo, tv e intelligenza artificiale. Gli aquiloni? Sono meglio dei droni"

Fivizzano, ieri al Meteo Museo una giornata di studio dedicata al generale a trent’anni dalla morte. L’emozione del figlio Paolo e della nipote Fulvia: "Parlava con le famiglie, un simbolo italiano".

I segreti del cielo secondo Bernacca: "Meteo, tv e intelligenza artificiale. Gli aquiloni? Sono meglio dei droni"

I segreti del cielo secondo Bernacca: "Meteo, tv e intelligenza artificiale. Gli aquiloni? Sono meglio dei droni"

Edmondo Bernacca sapeva che la Lunigiana era un territorio speciale, ne era innamorato, l’aveva studiata tutta la vita per via di quegli strani capricci meteorologici che la caratterizzavano – ieri come oggi – ed era abituato a passeggiare per Fivizzano, dove amava trascorrere il tempo e le vacanze, al punto da arrivare a riceverne la cittadinanza onoraria. E’ per questo che ieri, a 30 anni dalla morte di Bernacca, si è svolto al Meteo Museo di Fivizzano, inaugurato 5 anni fa nel convento degli Agostiniani l’evento ’Ricordando Bernacca’ dedicato al ’padre della meteorologia’, alla presenza del figlio Paolo e della nipote Fulvia.

"Mio padre è stato il primo a inventare le rubrica del meteo, all’epoca era l’unico a tenerla dunque era il riferimento assoluto degli italiani ed era amatissimo dalle famiglie – ha detto il figlio, Paolo Bernacca – E’ importante avere un luogo come il Meteo Museo che è un centro di ricerca e scienza ma anche un luogo didattico dove i ragazzi possono apprendere le nozioni della meteorologia. Edmondo Bernacca diceva che quest’ultima è una scienza giovane, una scienza chiave per il futuro dell’umanità. E oggi ancor di più, vista l’attualità delle tematiche relative ai cambiamenti climatici".

Nonno Mondo, come lo chiamava la nipote Fulvia, era un contenitore infinito di nozioni: "Avrei avuto ancora molte domande da fargli, ricordo che lo interrogavo per sapere che tempo avrebbe fatto il giorno del mio compleanno per organizzare la festa – ha spiegato – Ho il ricordo di lui a tavola con noi che si alza per rispondere al telefono e fare un collegamento in diretta tv. Avevo sette anni e faceva cose che lo rendevano super ai miei piccoli occhi". Fulvia Bernacca è una fotografa, ieri ha presentato anche il libro “Sereno“ (Forward Edizioni) dedicato al nonno.

"Insieme a Michele Lapini abbiamo realizzato anche una mostra diffusa – ha spiegato – Oltre al mio progetto “Sereno“, come il libro, c’è il suo “Capitalocene“ sulla crisi climatica in Italia con immagini dei più recenti disastri legati al clima (l’alluvione in Romagna, quella del Panaro e il tornado nel ravennate ma non solo). Resteranno visibili fino a fine mese nelle strade di Fivizzano e nel cortile del Meteo Museo". Edmondo Bernacca era nato a Roma ma in Lunigiana aveva trovato l’amore, sposando la sua Bepi. Ieri al Meteo Museo sono andati in scena dibattiti e tavole rotonde con un focus sui cambiamenti climatici e gli impieghi dellintelligenza artificiale. E una dimostrazione in mattinata con gli aquiloni storici di Andrea Casalboni: strumenti che si usavano per i rilevamenti meteo "e che – aggiunge Fulvia Bernacca – si rivelano ancora oggi più funzionali, ad esempio, dei droni super tecnologici visto che possono sfruttare il vento e non lasciarsi fermare. Nelle sale all’interno del convento degli Agostiniani trovano spazio i mitici magneti con scritto “nuvoloso, vento, neve“, i pastelli rossi e blu con cui indicava i venti freddi e caldi sulle cartine. Oltre a tante carte disegnate a mano, due telegatti e libri sulle nuvole o divulgativi dedicati ai bambini. "Strumenti storici, oltre a quelli provenienti dalla collezione di famiglia, sono stati donati al museo dell’Aeronautica militare, di cui festeggiamo in questa occasione il centenario – ha concluso Paolo Bernacca, professione disegnatore, vignettista e designer – Il legame del disegno è sempre stato molto forte tra noi. Anche se non ho seguito le sue orme nel lavoro ho fatto mia la lezione che mi ha dato: vivere la propria natura come una missione".