
I lupi sbranano altre pecore L’amarezza di un allevatore
di Roberto Oligeri
A dare l’allarme, il proprietario di un terreno confinante con i pascoli recintati dell’Azienda agro-silvo-pastorale di Diego Rubini,a Bessignana di Zeri. Giovedì scorso procedeva a piedi lungo un viottolo quando la sua attenzione era attirata da cumuli di lana sparpagliati alla rinfusa qua e là nella campagna. Poi l’uomo ha notato la carcassa di una prima pecora e più avanti di un’altra. Carcasse divorate, delle quali erano rimaste solo la testa e qualche ciuffo di lana. "Siamo subito corsi a vedere - racconta Diego Rubini, l’allevatore - e con amarezza abbiamo constatato che erano state uccise 4 fattrici, tutte di razza zerasca e di una non abbiamo trovato più traccia, forse trascinata dai lupi vicino alle tane. La cosa più triste è che erano tutte pronte a partorire a marzo. Avevano in grembo 5 agnelli: un grosso danno". Per spiegare l’accaduto, l’allevatore aggiunge che il gregge conta 150 capi: "Pascolavano in un terreno recintato non distante dalla stalla. Purtroppo la morfologia dei nostri terreni è accidentata, non siamo in pianura ed è tutto un alternarsi di poggi e canaloni. Pur piazzandosi in un luogo dominante non si riesce a vedere tutte le pecore al pascolo che non brucano unite ma si sparpagliano almeno su 3mila metri quadrati. E’ in queste forre, in questi canali nascosti che il lupo attacca. In altre occasioni i nostri cani hanno salvato il gregge, questa volta no. Abbiamo ben 12 maremmani a difesa del gregge - spiega Rubini - cani da pastore che vivono in simbiosi con le pecore, ma il lupo è un predatore astuto: capisce quando è il momento di attaccare,senza essere notato". L’allevatore concorda sul fatto che non c’è un solo lupo ma un branco, grande o piccolo che sia: "Avranno agito almeno 3 lupi contemporaneamente - afferma Diego - e hanno una forza straordinaria. Non molto tempo fa ero sul fuoristrada che andavo a controllare gli animali quando un lupo mi ha attraversato la strada: un maschio grigio scuro, ho stimato 4050 chili, un animale temibile. La sua forza? Qualche anno fa mi avevano ucciso una pecora adulta, non meno di 6070 chili. Ho seguito la scia di sangue e lana che avevano lasciato nel portarla via. L’hanno trasportata intera per almeno 100 metri tirandola su una parete scoscesa fino alla radura dove l’hanno divorata; una forza incredibile". Alla domanda se i pastori non devono essere sempre col gregge, Diego Rubini conclude così: "Questa è la norma per chi tiene le pecore massesi, da latte. Si mungono due volte il giorno per fare ricotta e formaggio. Le nostre, le zerasche, sono da carne. La loro resa è l’agnello. Partoriscono due volte l’anno e possono nascere uno o due agnelli per volta, raramente tre.Le pecore da carne sono più rustiche, meno esigenti e permettono d’essere allevate senza la presenza continua del pastore e con solo i maremmani a protezione. Purtroppo oggi, con il ritorno del lupo sulle montagne, è necessario rivedere il metodo di allevamento per salvaguardare il nostro gregge".