"I clienti ci chiedono un sorriso, anche da sotto la mascherina"

Il Covid da dietro il bancone, il racconto della farmacista

Farmacista all'opera

Farmacista all'opera

Carrara, 23 maggio 2020 - «I clienti non vogliono solo la scatoletta con il farmaco ma ci chiedono un sorriso, anche da sotto la mascherina». Roberta Sermattei, direttore della farmacia comunale La Perla di Bonascola si fa “portavoce” dei farmacisti di Nausicaa e racconta la crisi del coronavirus da “dietro il bancone”. Un racconto che entra nel cuore dell’emergenza, non solo per gli aspetti sanitari ma anche e soprattutto per i suoi risvolti “emotivi”. «È stato un momento difficile, il nostro obiettivo primario è stato sempre quello di assicurare alla popolazione i farmaci ma anche di rimanere un punto di riferimento sul territorio per la salute dei cittadini. Nella prima fase, quando tutto praticamente era chiuso, siamo stati per i cittadini un “front office”: abbiamo dato loro informazioni ma li abbiamo anche consolati, rassicurati e provato a sollevarli dalle paure, nonostante un po’ di paure le avessimo anche noi. In quella fase, abbiamo dovuto adeguarci alle misure di sicurezza, lavorare mantenendo le distanze di sicurezza, attraverso il plexiglass e indossando la mascherina. Non è stato facile.  Ci ha aiutato la tecnologia, anche le innovazioni del sistema sanitario: siamo stati messi in condizione di lavorare sì faticosamente ma al meglio, quindi offrire il massimo del servizio ai nostri clienti» racconta la direttrice.

C’è poi tutto l’aspetto umano, dell’emergenza covid, che per chi lavora a contatto con il pubblico ha avuto un ruolo determinante: «Naturalmente le persone non hanno dimenticato l’aspetto della “vicinanza”. Proprio pochi giorni fa, un cliente mi ha domandato come stesse andando. Quando gli ho risposto che sta andando bene ma che comunque è un momento “duro”, lui mi ha chiesto di non perdere mai il sorriso. Allora io gli ho detto: “Ma come fa a vedere il sorriso visto che indosso la mascherina?’” e lui mi ha ribattuto: “Bastano gli occhi”. Questo mi ha dato il senso di quello che l’utente dall’altra parte del bancone ha bisogno di ricevere. Non solo la scatolina con il farmaco, ma anche una parola, un sorriso… un po’ di conforto». 

Durante le fasi più critiche dell’emergenza covid dunque i farmacisti di Nausicaa non sono stati semplici dispensatori di medicinali ma un vero e proprio punto di riferimento per i cittadini: «L’aspetto umano, la vicinanza ai cittadini, sono valori fondamentali. Per questo abbiamo scelto di lavorare sempre a “battenti aperti”, garantendo tutte le misure di sicurezza a tutela di clienti e personale» spiega il presidente di Nausicaa, Luca Cimino. Con l’avvio della fase-2 le cose sono un migliorate, anche dal punto di vista “psicologico”: «La riapertura delle attività porta le persone a essere psicologicamente più serene. Anche il fatto che noi come farmacie Nausicaa abbiamo ripreso servizi quali l’auto-misurazione della pressione, i prelievi del sangue, gli elettrocardiogrammi, eccetera, sospesi nella fase 1, viene interpretato come un segnale confortante. I clienti sentono che lentamente si sta tornando la normalità». La direttrice conclude con un appello: «I cittadini hanno dato una grande prova di rispetto delle regole. Noi italiani ci siamo distinti anche a livello internazionale. Ecco non dobbiamo perdere il controllo e non possiamo lasciarci andare. Perché la strada per sconfiggere il coronavirus è ancora lunga, non possiamo pensare di aver debellato una cosa così grande».