'Guerra' per una gita alla scuola media ‘Ferrari’

Davanti all'istituto manifesti di protesta. Faccia a faccia tra la preside e diversi genitori

La dirigente scolastica della scuola media “Ferrari“ Alessandra Valsega

La dirigente scolastica della scuola media “Ferrari“ Alessandra Valsega

Massa, 5 marzo 2019 - Alla scuola media “Paolo Ferrari“ di Marina di Massa da ieri mattina c’è uno scontro, durissimo, tra concezioni diverse dell’insegnamento. Da un lato i cartelli appesi all’ingresso della palazzina con scritte come «La scuola del grande fratello, sei stato eliminato», «Gita: tutti o nessuno» e »Discriminazione, disuguaglianza, ingiustizia, vergogna». Dall’altro c’è la dirigente scolastica Alessandra Valsega che al giornalista replica sicura : «Io devo garantire la sicurezza di tutti gli alunni. Solo 8 docenti hanno scelto di andare a questa gita. Gli altri non posso obbligarli. I ragazzi che volevano andare erano 110. Per non correre rischi abbiamo dovuto fare una selezione basata sul comportamento».

Oggetto del contendere, una gita scolastica di 4 giorni tra Napoli e la Costiera Amalfitana. Per la verità ce ne sono anche altre due: a Torino di 2 giorni e a Mantova un giorno solo. La gita di un giorno la faranno in 60, quella a Torino in 43, quella a Napoli in 87. Per chi resterà a Massa ci saranno gite nei musei e attività di laboratorio. Lo scontro è su Napoli. I ragazzi che volevano andare erano 110. «Un numero troppo alto per 8 docenti – spiega la preside – non era possibile garantire la sicurezza a tutti. E se un ragazzo si fa male per il docente che li accompagna scatta la denuncia penale. Abbiamo dovuto fare una scelta. Il Consiglio di Istituto ha deciso che la selezione deve avvenire inserendo nell’elenco gli alunni che danno garanzie di comportamento, non rispondono male e ascoltano i docenti. Sono stati i Consigli di Classe, in pratica i docenti che conoscono i ragazzi, a fare la selezione. Basandosi sulla condotta, non sui voti delle materie. E la selezione permetterà, spero, una riflessione educativa».

I nomi dei genitori “ribelli“ non li facciamo perchè renderebbe riconoscibili i ragazzi esclusi dalla gita ma ieri una mamma ha sparato a zero: «Il 5 febbraio una circolare invitava le famiglie ad aderire alle gite proposte. Tre le gite proposte, da fare dal 19 al 22 marzo. L’opzione Napoli veniva scelta da tante famiglie e non venivano indicati particolari requisiti per parteciparvi. Tuttavia, forse per il numero elevato di adesioni che la scuola evidentemente non aveva preventivato, prima veniva detto che solo gli alunni che avessero un giudizio disciplinare almeno pari a “buono, distinto o ottimo” avrebbero potuto partecipare. Poi veniva comunicato che in base ad un imprecisato giudizio di rendimento, solo gli alunni scolasticamente più “bravi”, che avessero un rendimento scolastico pari a distinto o ottimo, potevano andare in gita. Sono stati esclusi anche alunni affetti da Dsa, disturbi specifici dell’apprendimento, quali dislessia o la discalculia, che incidono sul rendimento, anche indipendentemente dalla scarsa applicazione dell’allievo e dalla buona volontà. Alcuni ragazzi si sono sentiti discriminati».

Ieri mattina alcuni genitori hanno incontrato, singolarmente, la preside. Qualcuno ha condiviso le scelte fatte, altri no.