REDAZIONE MASSA CARRARA

Giro di squillo, arrivano i sequestri La Finanza blocca conti e case

Somme per 780mila euro . Si va dal favoreggiamento. allo struttamento. della prostituzione. 6 indagati

Il servizio reso alle prostitute era svolto al computer; consisteva nel curare grafica e foto dei loro annunci per promuoverle nei siti on line degli appuntamenti hard: un mix di parole promettenti e ritocchi alle foto delle squillo per renderle accativanti agli occhi dell’utenza bramosa di sesso. Centinaia le fruitrici, sparse per l’Italia, per lo più latinoamericane, con attività svolta tra le mura domestiche e in hotel, con crocevia promozionale-informatico alla Spezia. Un fiume di denaro quello alimentato – attraverso le ricariche di card Postepay – a fronte degli assist goduti; ad esso seguivano le proiezioni di investimento estere, anche in criptovalute (così definite perrché la valuta è visibileutilizzabile solo conoscendo un determinato codice informatico) del profitto illecito. Il flusso carsico di soldi sospetti venne intercettato nel 2019 dagli investigatori del Gruppo della Guardia di Finanza del Comando provinciale della Spezia. Ieri a due anni dagli indizi del favoreggiamentosfruttamento della prostituzione – là dove le prestazioni alla tastiera per la sponda su Internet si facevano reato – sono scattati, alla Spezia e a Massa, i sequestri per equivalente nei confronti di sei indagati: due donne di origine dominicana e quattro italiani, di cui un carabiniere, già oggetto di un procedimento disciplinare interno promossa dall’Arma che aveva portato al suo trasferimento dalla Spezia a Genova, prima che scattasse, nel luglio scorso, la misura cautalere dell’interdizione dai pubblici uffici.

Il tesoretto finito ieri nel freezer giudiziario supera i 780mila euro e riguarda anche i reati di riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento illecito di valori, falso ideologico e materiale. L’offensiva è scattata dopo la cristallizzazione del quadro indiziario dopo un iter articolato sul piano degli atti giudiziari, con riconoscimento di tenuta da parte della Corte di Cassazione, che ha avvallato intuizoni e fondatezza delle richieste cautelari, personali e reali, prospettate dal pm Elisa Loris sull’onda delle relazioni delle fiamme gialle. Il pregresso era quello dell’iniziale rigetto, a primavera, delle istanze da parte del gip Mario De Bellis a fronte dei dubbi sui reati configurati; al disco-rosso era seguito il ricorso al Tribunale del riesame che aveva, invece, dato disco-verde a prospettazioni e richieste investigative.