
Da sinistra, il direttore di Gaia, Peruzzi, e il presidente Colle
Massa, 9 luglio 2016 - La bolletta di Gaia a Massa è davvero così cara? Lo è, se confrontata con quella che era la gestione Enel Rete Gas e Camuzzi. Ma lo è perché quasi il 50% degli utenti consuma più di 130 metri cubi all’anno e, ad ogni modo, non lo è se confrontata con gli altri territori serviti dal gestore. E’ un viaggio complesso quello nel mondo delle tariffe dell’acqua, che abbiamo cercato di affrontare con il nuovo presidente di Gaia, Vincenzo Colle, e con il direttore generale della società, Paolo Peruzzi, cercando di trovare il filo di Arianna nel labirinto del servizio idrico.
Allora perché con Erg si pagava così poco, 95 euro all’anno di media rispetto ai 275 di oggi?
«Erg, più volte sollecitata, non ha mai adeguato le tariffe di fognatura e depurazione, come previsto dall’Autorità idrica, continuando ad applicare fino alla fine della concessione, nel 2012, le tariffe del 2005. Se lo avesse fatto la spesa media sarebbe stata di 160 euro nel 2012. In pratica, però, quei crediti dovevano comunque essere recuperati entrando a far parte delle cosiddette partite pregresse».
Quindi dobbiamo rimborsare a Gaia vecchi debiti di Erg?
«In realtà, dal momento dell’ingresso di Massa in Gaia, c’è stata una sorta di ‘solidarietà’: i milioni di euro di debito sono stati spalmati sulle circa 240mila utenze di tutto il territorio gestito».
E oggi com’è la situazione rispetto agli altri Comuni? Dal momento dell’ingresso si parlava di un aumento annuo di circa il 6% per raggiungere le tariffe degli altri territori.
«Al momento sono stati effettuati solo due aumenti, poi ci siamo fermati senza applicare più l’incremento annuo previsto. Confrontando poi un’utenza domestica residente per 120 metri cubi di consumo annuo, un residente a Massa nel 2015 pagava 262 euro, inferiore a quella degli altri comuni di pianura serviti da Gaia (311 euro) e meno di tutti gli altri gestori della Toscana che scontano un maggior volume di investimenti realizzati nel periodo di affidamento».
Allora da dove arrivano tutte le super bollette?
«A Massa ci sono consumi più elevati rispetto ad altri comuni della pianura. La bolletta varia in base ai metri cubi consumati e le tariffe sono crescenti per blocchi di volumi al crescere dei consumi, per scoraggiare un uso eccessivo dell’acqua e contenere l’impatto sull’ambiente. Sopra i 130 metri cubi di consumo all’anno si passa nella fascia di seconda eccedenza. Bene, a Massa sono circa in 11mila a superare questo limite, un terzo di tutti gli utenti del comune, quasi il 50% in più rispetto a Carrara (7.543) e Viareggio (7.340)».
Il famoso spreco di acqua dopo il contatore, insomma, con l’acqua del rubinetto utilizzata magari per irrigare i campi. Ma in bolletta quanto incidono i costi di personale, dirigenti e consiglio di amministrazione?
«Dalla relazione annulae del direttore generale Ait per il 2013, Gaia è terza in termini di costi di gestione inferiori. Inoltre il Cda, già dal 2013, ha deliberato importanti tagli ai compensi: tra tutti i gestori toscani gli amministratori di Gaia costano dal 68 all’83% in meno. Il presidente percepisce 24mila euro lordi all’anno, il vice e il terzo consigliere 22mila. La spesa per i dirigenti incide del 2,5% sul costo totale dei dipendenti e le consulenze solo per lo 0,89% sul totale dei costi operativi della società. Dal 2005 i dirigenti sono stati portati da 7 a 4, compreso il direttore generale. Tre dirigenti percepiscono circa 350mila euro lordi all’anno, complessivamente, mentre il direttore generale 180mila euro».