ALFREDO MARCHETTI
Cronaca

Gabbani mania: festa continua. Al Fuoriporta alle 17 collegamento con pomeriggio 5

Il locale che ha festeggiato la vittoria del cantante a Sanremo prosegue con la gioia per il nostro Francesco. Don Raffaello Piagentini elogia la canzone Occidentali's karma

I festeggiamenti di sabato notte davanti agli Animosi

Carrara 13 febbraio 2017 - L'appuntamento è per oggi alle 17, tutti davanti al Fuoriporta di piazza Battisti, a pochi passi dal teatro Animosi. La gioia per la vittoria del festival di Sanremo di Francesco Gabbani prosegue. Oggi alle 17 le telecamera di Barbara D'Urso, del programma di pomeriggio 5, saranno a Carrara per filmare in diretta come la nostra città festeggia il successo del nostro. Intanto anche don Raffaello Piagentini, parroco del duomo, si complimenta con il nostro «C’e il vangelo in questa canzone» Ieri mattina, durante l’omelia domenicale, il prete ha elogiato il testo della canzone di Francesco Gabbani, sentendola come una moderna riflessione sull’uomo occidentale dei nostri giorni. Francesco Gabbani è un parrocchiano del Duomo, ha preso la comunione e poi la cresima da don Raffaello. Il sacerdote lo conosce bene, è stato vicino a lui nei momenti di fede. Raggiunto nel pomeriggio, don Raffaello ha spiegato la sua versione di interpretazione della canzone. «Premetto che di musica contemporanea non me ne intendo, di solito ascolto musica antica, ma devo dire che, parlando del contenuto, ovvero il testo, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle moltissime schegge e faville metaforiche che Gabbani ci regala. Le sue frasi parlano dell’uomo moderno che è alienato da sé stesso. Addirittura ha un’espressione dei greci antichi, Panta rei, che vuol dire tutto passa, cioe la vita la realtà, è molto labile e effimera, e noi dobbiamo essere presenti a noi stessi. L’uomo moderno però non capisce il suo essere, crede di essere un tuttologo, anche illuso da queste delle diavolerie moderne come i social network, Sotto questo punto di vista io sono un troglodita». All'occhio attento di don Raffaello non è scappata nemmeno l’esibizione sul palco della scimmia: «Perché aveva uno scimmione accanto? Per come l’ho interpretata io, era per farci capire, a noi che ascoltiamo, che se l’uomo non è presente a sé stesso e non ha la capacità di mettere in conto l’intelligenza e le facoltà intellettive, si riduce a bestia. C’è poi una frase bellissima, che può essere tirata tranquillamente fuori dal Vangelo: la vita si distrae gli uomini cadono. L’uomo pare estraniato da sé stesso, connesso con tutto il mondo, ma sconnesso dalla sua anima. Mi ricorda le parole di un altro grande, Roberto Benigni, un mio amico caro, che ho avuto modo di conoscere tramite un altro comico, Giorgio Panariello, quando enuncia versetti della Divina Commedia». Don Raffaello promuove a pieni voti questa opera musicale. «In questa canzone - conclude – ci sono veramente delle cifre di carattere evangelico. Intellettuali da caffè, selfisti anonimi, uomo ridotto a cosa, massificato, non ha più presenza a sé stesso. I giovani sono passati da cogito ergo sum, a digito ergo sum. Oggi se chiedi loro quanto fa 3 per 3 devi aspettare che guardano sul web. Sembra che abbiano lasciato il cervello sotto spirito: come le ciliegie». Don Raffaello si congratula con Francesco e gli ricorda che per lui, come per tutti i fedeli, ci sarà sempre una porta aperta in Duomo in caso di bisogno