
Una pattuglia di carabinieri
Pontremoli (Massa Carrara), 15 febbraio 2020 - Per entrare in casa è bastato arrampicarsi lungo la grondaia sino al primo piano di una villa bifamiliare di via Campi e poi forzare una finestra. I coniugi proprietari dell’appartamento non erano in casa e i ladri hanno potuto fare razzia di oggetti preziosi prima di scomparire nel nulla.
E’ accaduto giovedì scorso tra le 18 e le 19 quando i "soliti ignoti", per nulla intimoriti dall’orario, sono entrati favoriti dalla posizione dell’immobile che dispone di un piccolo giardino con la strada di accesso privata da Via Sismondo. Dopo aver raggiunto il primo piano usando il pluviale, i malintenzionati hanno sollevato una tapparella e forzato con un cuneo una finestra. Una volta dentro hanno preso solo i gioielli d’oro tralasciando altri oggetti, più difficili da piazzare ai ricettatori. Un lavoro certosino, senza atti vandalici, che avrebbe fruttato un bottino del valore di 5mila euro.
Poi i ladri sono usciti e hanno tentato di entrare nel secondo appartamento dello stabile, ma in questo caso, dopo aver rotto il vetro di una finestra, hanno scorto l’impianto di allarme e hanno desistito. Quando i padroni di casa sono rientrati, sul momento non si sono accorti di nulla.
E’ stato il gatto nascosto sotto una coperta, e la presenza sul pavimento di due piccole scatole da oreficeria, a far loro capire che erano entrati i ladri. Poi hanno notato anche la tapparella rialzata e la finestra appoggiata al battente con le tracce dell’effrazione. A quel punto marito e moglie hanno controllato e hanno scoperto che anelli e monili d’oro erano spariti.
Sono stati avvertiti subito i carabinieri, che hanno hanno effettuato i rilievi di rito e cercato possibili impronte che però non sono state trovate. Forse i ladri indossavano i guanti. E’ possibile che i malviventi abbiano agito dopo aver controllato le abitudini dei proprietari. In quella zona è stata registrata già una raffica di furti tutti portati a termine con la stessa tecnica.
Già lo scorso anno in un condominio di Via Sismondo un’inquilina sentendo uno strano calpestio sul pianerottolo esterno ha dato un’occhiata attraverso lo spioncino della porta di ingresso e ha visto due persone che fotografavano le serrature degli appartamenti vicini. Ora c’è chi fa cambiare la vecchia serratura, chi ordina una porta blindata, chi fa montare allarmi elettronici sofisticati.
Anche nel centro città, in alcune zone nevralgiche, sono stati collocati dispositivi di controllo, allo scopo di razionalizzare l’azione della polizia urbana e delle forze dell’ordine, nei settori della viabilità, della repressione dei fenomeni criminali e della tutela dell’ambiente e del decoro urbano. Ogni veicolo viene videoregistrato e le immagini trasmesse al comando di Polizia locale utilizzando per la trasmissione del segnale la banda larga. Ma fermare i topi d’appartamento non è facile.
N.B.