
Polizia (foto di repertorio)
Carrara, 24 dicembre 2021 - Il "malloppo" era di oltre 200mila euro: gioielli, monete antiche e diversi oggetti preziosi. Un valore di oltre 70mila euro erano già riusciti a incassarlo piazzando i monili in varie “compro oro” di tutta la provincia dove si erano presentati come una coppia normale che vendeva gli ori di famiglia per tirare su qualche soldo. Ma non sono riusciti a “smaltire” tutto il tesoro raccolto, secondo i sospetti degli investigatori, in un anno e mezzo di furti in ville e appartamenti a Carrara. Gli uomini del commissariato di Carrara li hanno individuati, seguiti, intercettati, perquisiti e sono riusciti così ad avere le prove necessarie a fermarli in tempo per restituire una gran parte del bottino ai legittimi proprietari.
Non l’ha presa bene l’uomo, un quarantenne che con la compagna vive in una frazione montana di Carrara: durante una perquisizione si è opposto con violenza al lavoro dei poliziotti ed è finito in carcere. Per tutti e due è stato emesso un avviso orale del questore che è diventato sorveglianza speciale per l’uomo, considerato autore e mente criminale di un’importante rete di smercio e rivendita dei beni rubati in città ora smantellata dagli uomini del commissariato. Lunghe e minuziose indagini, condotte dal commissariato di Carrara insieme alla divisione anticrimine della Questura, hanno portato i poliziotti a individuare la coppia e bloccarne l’attività che martedì hanno consentito di restituire tutta la refurtiva ai cittadini che nei mesi precedenti avevano subito furti. Indagini partite dalle segnalazioni di anomale cessioni, o tentativi andati a vuoto, di monili in oro e altri oggettti preziosi. Vendite, riuscite o tentate, nei “compro oro“ di tutta la provincia, e in particolare riguardo proprio nel territorio comunale di Carrara.
E’ cominciato così il lavoro degli investigatori della squadra di polizia giudiziaria del commissariato: hanno cominciato a monitorare in modo capillare i compro oro della città, acquisire filmati di videosorveglianza e raccogliere testimonianze da chiunque potesse ricostruire la filiera delle compravendite, per risalire ai possibili ricettatori del materiale che sembrava provento di furti in appartamento commessi nell’ultimo anno e mezzo a Carrara. Sono subito emersi forti indizi a carico di una coppia sulla quarantina, residente in una frazione montana, quindi è stata richiesta e ottenuta l’attivazione di intercettazioni telefoniche per appurare la fondatezza del sospetto reato di ricettazione e ricostruire la provenienza della refurtiva.
Sono partite così perquisizioni a tappeto in tutti i locali dove si sospettava potessero essere nascosti i gioielli rubati. I controlli hanno consentito ai poliziotti di sequestrare oltre 200mila euro di oggetti fra monili in oro, monete antiche e argenteria, tutto provente di furti in ville e abitazioni della zona. Oltre 70mila euro erano già stati incassati con la vendita. Durante una perquisizione la reazione violenta dell’indagato che si è così ritrovato in carcere. Le indagini per il reato di ricettazione e per il furto di alcuni dei beni vincolati a sequestro hanno fatto scattare la misura cautelare degli arresti domiciliari l’uomo, un quarantenne di Carrara mentre la complice dovrà presentarsi alla polizia.